Il reddito minimo garantito finlandese compie un anno. Si tratta del primo esperimento nazionale, appoggiato dall’Europa, per eliminare i “disincentivi” nel cercare lavoro. Sono stati coinvolti 2mila disoccupati, in età compresa tra i 25 e 58 anni. Ogni mese, dal 2017 al 2019, vengono consegnati a queste persone 560 euro, senza l’obbligo di trovare lavoro.
È arrivato il momento di tirare le somme, se pur parziali. Per proteggere la loro privacy, la Kela, l’authority del welfare che sta conducendo l’esperimento, ha deciso di non fare domande prima della scadenza. Ma una manciata di persone coinvolte ha rilasciato interviste, fornendo, quindi, dei dati: chi riceve questo assegno soffre meno di ansia e depressione, cosa che si ripercuote anche nella ricerca del futuro lavoro. Questo porta anche un’altra conseguenza, cioè il calo della spesa sanitaria.
C’è da fare una premessa. Nonostante la Finlandia sia uno dei paesi con l’economia più moderna e competitiva, ha un livello di disoccupazione fisso all’8% e un costo della vita pubblica altissimo. Proprio per risolvere questo problema, oltre che per risparmiare sulla sicurezza sociale, il centrodestra finlandese, e non una forza progressista, a cui spesso viene associata un’idea di questo tipo, aveva proposto la sperimentazione.
Ma “si tratta di un tentativo- fa notare al Guardian Markus Kanerva, specialista in scienze sociali e comportamentali applicate presso l’ufficio del primo ministro a Helsinki -. Un processo di reddito universale su vasta scala dovrebbe studiare diversi target, non solo i disoccupati. Dovrebbe testare più livelli di reddito di base, esaminare i fattori locali. Si tratta in realtà di vedere come un reddito incondizionato di base influisce sull’occupazione delle persone inoccupate”. E cioè se li porta ad accettare qualsiasi lavoro se retribuito, rientrando così nel mercato.
È un primo passo, quindi, per arrivare a formulare una riforma complessiva del welfare finnico, attualmente molto complicato, in quanto prevede una quarantina di sussidi forniti da autorità diverse, che spesso si sovrappongono tra loro.