Ci sono sms e sms, e ad alcuni conviene proprio rispondere. Per esempio ai 519.586 messaggi che venerdì l’Inps ha mandato ad altrettanti cittadini italiani che desiderano accedere al reddito di cittadinanza.
L’istituto previdenziale ha così chiesto un’integrazione nella documentazione ai richiedenti del sussidio che avevano presentato la domanda a partire dal 6 marzo 2019, utilizzando un modello che è stato cambiato, il 2 aprile 2019, a seguito delle modifiche apportate dalla Legge di conversione del Decreto Legge istitutivo. L’inps fa sapere che c’è già stato un buon feedback, dichiarando che nella sola giornata di venerdì sono arrivate 114.352 integrazioni.
Finora i candidati che avevano utilizzato la vecchia documentazione hanno potuto usufruire del sussidio, ma da ottobre è diventato obbligatorio allinearsi al nuovo modello di domanda. Su questo punto è stato chiaro questa mattina il presidente dell’Inps Pasquale Tridico: “Il reddito di cittadinanza sarà sospeso per chi non integra la domanda richiesta da noi tramite sms”.
Tridico rivendica “l’importante potenza telematica” usata per avvisare i numerosissimi interessati e annuncia la sospensione immediata del contributo statale per i candidati negligenti, specificando inoltre che, una volta effettuata l’integrazione, il sussidio sarà nuovamente mandato ma senza gli arretrati.
I nuclei familiari interessati possono integrare le dichiarazioni di responsabilità presentate in domanda collegandosi al sito dell’Inps. Ma soltanto le domande aggiornate entro il 21 ottobre, però, consentiranno l’elaborazione nei tempi utili per la liquidazione della rata di Rdc/Pdc spettante per la mensilità di ottobre. Le richieste dei ritardatari saranno “sospese”.