Contrasto alla povertà e riattivazione verso il mercato del lavoro sono gli obiettivi di una delle due misure bandiera dell’attuale governo, ossia il reddito di cittadinanza. Questo provvedimento ha però ricevuto critiche soprattutto da parte delle opposizioni, che contestano sia il contenuto ma anche i possibili risultati.
Pasquale Tridico, docente dell’Università Roma Tre e consigliere economico presso il Ministero del Lavoro, ha spiegato – nell’edizione odierna del Corriere della Sera – come funzionerà il reddito di cittadinanza, essendo l’ideatore di questa misura.
Tridico spiega come l’esigenza di uno strumento di reddito minimo trovi il sostegno di molti economisti, anche quelli più conservatori. Inoltre, cita la Costituzione italiana – articolo 3 e 38 – che ritiene necessario l’intervento dello Stato nel rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale e nel garantire assistenza alle fasce più deboli. Dopo la crisi economica del 2009 – afferma Tridico – il reddito minimo serve a sostenere i consumi e la domanda.
Funzionamento del reddito di cittadinanza
Rispondendo alle critiche di chi sostiene come si sarebbe potuto semplicemente rinforzare il reddito d’inclusione (Rei), Tridico spiega al Corriere che questo non è stato solo rinforzato ma anche le risorse, a esempio quelle per i Centri per l’impiego (Cpi), sono aumentate. In più, il reddito di cittadinanza – secondo il suo ideatore – a differenza del Rei riattiva il soggetto, il quale non può rifiutare più di tre offerte lavorative, nel mondo del lavoro e garantisce incentivi alle imprese e agli enti di formazione che assumono. Tridico nel suo articolo suppone che sia possibile la riattivazione di circa un milione di nuovi lavoratori in 2-3 anni.
Il consigliere economico parla anche dell’assegno di ricollocazione (AdR): si tratta di una somma di denaro che può essere spesa presso enti accreditati e centri per l’impiego, e permette di ricevere un servizio di assistenza alla ricerca di occupazione.
Gli obiettivi della misura
Il Reddito di cittadinanza – secondo quanto affermato da Pasquale Tridico al Corriere – può rappresentare la spinta iniziale di una pressione verso l’alto dei salari e il riposizionamento per l’Italia su una frontiera di produttività più elevata.
