Dovrebbe tenersi questa sera il vertice del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza sulla versione aggiornata del Recovery plan. A Palazzo Chigi ci sarà dunque il primo e vero confronto sul piano che prevede complessivamente 222 miliardi di risorse per gli investimenti.
L’incontro, a cui parteciperanno anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il responsabile degli Affari Ue, Enzo Amendola, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, è in programma per le 18, ma l’orario potrebbe slittare. La discussione sarà incentrata sulla nuova bozza che il governo dovrà portare quanto prima in Consiglio dei ministri, per poi mandare il testo in Parlamento e ottenere il via libera anche delle Camere.
Le linee guida sono state inviate ieri ai partiti, compresa Italia viva, la forza più critica di tutta la coalizione, pronta a lasciare l’esecutivo qualora le sue proposte non fossero accolte. Il senatore e leader del partito Matteo Renzi infatti, dopo la disponibilità al dialogo e al rimpasto data da Giuseppe Conte, prova a rilanciare: “Presenteremo un nostro documento che chiederà: sì o no al Mes? Le nostre richieste sono più soldi per la sanità che vuol dire prendere il Mes. Non saremo complici di uno sperpero, siamo pronti a dimetterci e andare all’opposizione. Se Conte, come sembra, vuole cercare i voti dei responsabili in Aula lo aspettiamo lì”. E ha aggiunto: “Se non ha i numeri, c’è un altro governo, non le elezioni”. Il Pd, al contrario, avverte: Conte non è sostituibile, se Iv romperà davvero, si andrà alla conta in Aula e poi eventualmente al voto.
Intanto il ministro e capodelegazione Iv al governo Teresa Bellanova evoca possibili dimissioni: “Si cominci a scendere dal piedistallo. Qui nessuno è insostituibile, non lo sono io, non lo è Iv, non lo è neanche il presidente del Consiglio. Non è immaginabile un appoggio esterno di Iv, il punto è come si vuole rispondere all’emergenza”.