È stata inviata a tutti i ministri la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata dopo il confronto con le forze di maggioranza, in attesa del consiglio del Ministri previsto per questa sera. Un documento di 171 pagine, diviso in 6 missioni, 47 linee di intervento e 4 tabelle che promette di spendere, già nel 2021, circa 25 miliardi di euro.
Le risorse ammontano a 222 miliardi totali, e le quote destinate alle linee di intervento hanno subito molte modifiche nel corso delle ultime settimane. Tre sono gli assi strategici del progetto – digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Per la transizione ecologica e la rivoluzione verde sono stati assegnati 68,9 miliardi. Per la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura si è passati da 45,86 a 46,18 miliardi. Aumentano anche le risorse per il capitolo istruzione e ricerca e da 27,91 si passa a 28,49 miliardi. 31,98 miliardi per le infrastrutture per una mobilità sostenibile, 21,28 miliardi per l’inclusione e la coesione. Alla sanità arrivano quasi 20 miliardi di interventi. All’agricoltura, invece, sono destinati 6,3 miliardi e il piano prevede aiuti per rendere la filiera agroalimentare sostenibile, preservandone la competitività. Per gli aiuti alle famiglie ci sono oltre 30 miliardi destinati a finanziare “l’assegno unico” a partire da quest’anno.
Per quanto riguarda la governance, infine, non sono presenti molti dettagli. Nel testo è solo specificato: “Il Governo, sulla base delle linee guida europee per l’attuazione del Piano, presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano” e verrà accompagnato da una serie di riforme per “rafforzare l’ambiente imprenditoriale, ridurre gli oneri burocratici e rimuovere i vincoli che hanno rallentato gli investimenti”.