Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, fa pressioni a tutti i 27 Stati membri per la ratifica del Recovery Plan. Oggi al Parlamento europeo, con l’approvazione del Recovery e Resilience Facility, si porta a termine l’ultimo passaggio legislativo.
“Attualmente ci sono grossi progressi ed abbiamo una visione abbastanza chiara su quanto 18 Stati membri su 27 vorranno includere nei loro piani per la ripresa” ha detto Dombrovskis alla plenaria, “ma resta molto lavoro da fare”. Per il commissario è necessario trovare il giusto equilibrio tra riforme e investimenti se si vuole un rilancio economico solido e duraturo. Prima però il Parlamento deve approvare il dispositivo per la ripresa e la resilienza del Recovery Fund, in modo da permettere ai Paesi di presentare ufficialmente i propri piani.
“La Commissione europea e la Banca centrale europea sono impegnate per una ripresa forte e duratura in Europa”. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha commentato così, in un post su Twitter, il suo incontro con la presidente della Bce Christine Lagarde. Il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, ha intanto confermato la propria fiducia nei confronti del premier incaricato Mario Draghi. In un’intervista al Financial Times online, l’ex premier dem si è detto sicuro che “il futuro presidente del Consiglio italiano userà la sua straordinaria esperienza per far accadere le cose giuste”.
I soldi del Recovery sono urgenti secondo il presidente del Codacons Carlo Rienzi, che commentando i dati Istat, ha affermato che il Covid sta provocando un calo della produzione industriale maggiore delle aspettative. “Un anno funesto” ha aggiunto, auspicando che arrivino “al più presto i soccorsi europei”. Se oggi dovesse procedere tutto nei tempi con l’approvazione al Parlamento Ue, il regolamento potrebbe essere firmato già il prossimo venerdì ed entrare in vigore il 18 febbraio.