Missione compiuta per Giovanni Soldini e l’equipaggio di Maserati. Alle 10 e 31 minuti del 16 febbraio 2013, 19.31 in Italia, hanno tagliato la linea di arrivo sotto il Golden Gate Bridge della New York-San Francisco alle 18,31 Gmt stabilendo, in 47 giorni, il nuovo record della storica Rotta dell’Oro New York-San Francisco. È un grandissimo risultato per il 46enne velista di origine milanese che è arrivato a San Francisco a bordo del monoscafo Maserati, con il quale era partito da New York lo scorso 31 dicembre.
Insieme a Soldini il suo equipaggio composto dallo statunitense Ryan Breymaier, dal francese Sebastien Audigane, dal cinese Jianghe Teng, dallo spagnolo Carlos Hernandez, dal tedesco Boris Herrmann e dagli italiani Guido Broggi, Michele Sighel e Corrado Rossignoli.
Il percorso e il record precedente
Il percorso di Soldini e del suo team ha compreso la circumnavigazione dell’America del Sud da New York a San Francisco, per la categoria dei monoscafi: il nuovo record è di quarantasette giorni, 0 ore, 42 minuti, 29 secondi, distruggendo quello precedente – stabilito nel 1998 da Yves Parlier su Aquitaine Innovations – era di 57 giorni e 3 ore.
Soldini e il team di Maserati erano partiti il 31 dicembre scorso da New York per cercare, passando per Capo Horn, di battere il record detenuto dal francese Yves Parlier che nel 1998, a bordo del 60 piedi Aquitaine Innovations, aveva impiegato cinquantasette giorni, 3 ore e 2 minuti.
Le sfide e i rischi
Per oltre un mese e mezzo la navigazione ha impegnato il team della Maserati, regalando anche dei momenti di tensione. Venerdì quindici febbraio le notizie che arrivavano dalla barca non erano le migliori: con un linguaggio molto diplomatico si faceva sapere che mancavano «ancora 550 miglia. E la stanchezza inizia a farsi sentire».
Un ulteriore momento di crisi è stato quando si sono trovati nei «Mari del Sud». Racconta, infatti Soldini: «ha fatto freddo, c’era vento, tantissimi pericoli, gli iceberg, c’era poca visibilità. Psicologicamente, invece, navigare nel Pacifico non è stato facile. Soprattutto gli ultimi quattro giorni. Non c’era vento ed è stato un vero stillicidio, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e alla grande».
Soldini non pensa assolutamente a un momento di riposo, anzi. «È stata una grande avventura – ha dichiarato appena sceso a terra – e già penso a prossima impresa».