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HomePolitica Rearm, Meloni alla Camera attacca il Manifesto di Ventotene. Caos in aula, assente la Lega

Riunione Camera per dibattito
sul Consiglio europeo
Assenti i ministri della Lega

Meloni provoca Schlein e risponde a 5s

Salvini: "Bruxelles fuori dal mondo"

di Irene Di Castelnuovo19 Marzo 2025
19 Marzo 2025

La premier Giorgia Meloni alla Camera, assenti i ministri della Lega | Foto Ansa

ROMA – I banchi della Camera sono quasi tutti occupati in occasione delle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 20 marzo.  Oltre alla presidente del Consiglio, ci sono i ministri Crosetto, Foti, Nordio, Schillaci e Pichetto. Il vicepremier Antonio Tajani è arrivato a discussione iniziata e si è fermato per scambiare due parole con il ministro della Difesa. Salta all’occhio l’assenza dei ministri del Carroccio, tra cui anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini, che si trova in trasferta a Bruxelles per partecipare a un evento nel Parlamento europeo. Meloni non si fa attendere: “La compattezza del governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula” e replica “me la posso cavare da sola” a chi ha puntato il dito sulle sedute vuote della Lega.

Nonostante la distanza, il ministro dei Trasporti trova il tempo per attaccare la presidente del Consiglio: “Giorgia Meloni ha un mandato per difendere l’interesse nazionale italiano. Non penso che quello di cui sta parlando qualcuno a Bruxelles corrisponda all’interesse nazionale italiano, e neanche all’interesse dei cittadini europei.” Intanto, la seduta è stata sospesa a causa delle proteste dell’opposizioni. Il caos sarebbe scoppiato dopo le parole di Meloni sul manifesto di Ventotene: “Non mi è chiarissima neanche la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest’aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene: spero non l’abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa”, ha esordito in risposta Meloni. “Non se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”, ha evidenziato la premier alla Camera.

Meloni alla Camera: “Garanzie europee e investimenti privati”

Sul tavolo del dibattito ci sono i dazi americani, la guerra in Ucraina e il piano di difesa europeo Rearm Ue. Sul tema, la premier afferma che il governo avrebbe una posizione chiara, maturata a seguito delle valutazioni. Rimangono le remore sul piano di von der Leyen: “È la ragione per cui stiamo facendo altre proposte, perché ci aiuta scomputare le spese, però dall’altra parte una priorità deve essere favorire gli investimenti privati su questa materia” –  ribatte Meloni – “con Giorgetti abbiamo elaborato una proposta che ricalca l’Invest Eu, con garanzie europee per investimenti privati e cerchiamo di rendere questo piano maggiormente sostenibile”. 

Colloquio Trump-Putin come “spiraglio di pace”

Per quanto riguarda il colloquio telefonico tra il presidente degli Usa Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin, la prima ministra sembra essere fiduciosa e confida che nella telefonata ci sia stato “un primissimo spiraglio che va nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky”. Anche il ministro dei Trasporti interviene sulla questione parlando alla stampa belga: “Mentre gli Stati Uniti e la Russia parlano di pace, le pare normale che qualcuno a Bruxelles voglia spendere dei soldi per fare la guerra? Questi mi sembrano veramente fuori dal mondo”.

Sui banchi dell’opposizione si scaldano gli animi. La premier stuzzica la segretaria del Partito democratico Elly Schlein: “Quando dice che Trump non sarà mai niente di simile a un alleato che vuol dire che dobbiamo uscire dalla Nato, dal G7 che non dobbiamo avere rapporti bilaterali?” Nel mentre, i membri del Movimento 5 stelle rivolgono degli insulti rivolti alla presidente del Consiglio, stroncati dalla premier: “Non ho tempo per la vostra lotta nel fango. Gli italiani valuteranno come comportarsi e la discrasia che esiste tra le posizioni che tenete all’opposizione e le scelte fatte al governo”. 

L’intervento martedì al Senato

Meloni martedì al Senato aveva già sottolineato che “è importante che questo Consiglio europeo segni passi avanti concreti per vincere la sfida della competizione e non condannarci a essere gregari”. L’obiettivo deve essere “assicurare un percorso di decarbonizzazione sostenibile per le nostre imprese e i nostri cittadini per risolvere il divario e ridurre le nostre troppe e troppo pericolose dipendenze strategiche”, ha aggiunto sottolineando la necessità di rinunciare “agli eccessi ideologici che abbiamo purtroppo visto in passato”. 

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