Il razzismo torna negli stadi della Serie A. Stavolta a farne le spese è stato il difensore della Fiorentina Dalbert Henrique. L’episodio è avvenuto ieri, durante la partita Atalanta – Fiorentina. La gara, giocata sul campo neutro di Parma (l’Atleti Azzurri d’Italia è oggetto di lavori straordinari), è stata interrotta per circa tre minuti – al 31° – a causa di presunti cori di stampo razzista contro il numero 29 della Fiorentina. Il difensore della Viola ha chiesto all’arbitro Orsato di fermare il gioco. È quindi intervenuto lo speaker dello stadio, che ha richiamato il pubblico con l’annuncio dall’altoparlante. “Orsato ha fatto bene”, ha commentato oggi il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti, “è un passo avanti, altri ce ne saranno, bisogna seguire questa linea. Bisogna essere duri nell’applicazione delle norme che ci sono. E abbiamo anche il vantaggio delle tante telecamere negli stadi”.
Durante la conferenza stampa post-partita, l’allenatore dell’Atalanta Giampiero Gasperini ha minimizzato: “I cori a Dalbert? Non li ha sentiti nessuno, se qualche imbecille ha detto qualcosa è diverso. È una cosa grave, succede anche a Firenze”.
Non si tratta del primo caso di razzismo negli stadi. Durante la partita della seconda giornata di Serie A tra Cagliari e Inter, giocata in Sardegna, il pubblico isolano ha rivolto cori razzisti a un giocatore avversario, il centravanti belga di origini congolesi Romelu Lukaku. Gli spettatori di una delle due curve dello stadio hanno accompagnato con versi da scimmia il rigore che l’attaccante interista ha realizzato a un quarto d’ora dalla fine e che è valso la vittoria dell’Inter. I cori si sentono chiaramente in diversi video che sono circolati online.
Il razzismo non si ferma qui. A metà settembre, nel primo tempo della partita fra Hellas Verona e Milan, ci sono stati dei “buu” e delle offese all’indirizzo del centrocampista rossonero Franck Kessie. I cori sono continuati fino all’intervallo e sono stati sentiti anche in tribuna stampa.
Sui cori di Atalanta – Fiorentina è intervenuto anche il presidente della Fifa Gianni Infantino: “Il razzismo si combatte con l’educazione, condannando, parlandone, non si può avere razzismo nella società e nel calcio. In Italia”, ha detto il presidente della Fifa a 90° minuto, “la situazione non è migliorata e questo è grave. Bisogna identificare gli autori e buttarli fuori dagli stadi. Ci vuole, come in Inghilterra, la certezza della pena. Non bisogna avere paura di condannare i razzisti, dobbiamo combatterli fino alla fine”.
Il Codice della giustizia sportiva prevedrebbe delle sanzioni: dalle multe fino all’esclusione dagli stadi. Ma per ora nessun provvedimento è stato preso.