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HomeEconomia Rating Italia, stasera parla Moody’s: si teme il rischio “junk”

Rating italiano a rischio
In serata atteso il giudizio
delle agenzie Moody's e Dbrs

Il timore è il declassamento a "junk"

Si rischia un altro parere come S&P

di Tommaso Franchi08 Maggio 2020
08 Maggio 2020

(FILE) A file picture dated 13 July 2011 shows the Moody's logo outside the offices of Moody's Corporation in New York, New York, USA. ANSA/ANDREW GOMBERT

Oggi è un giorno decisivo per il rating italiano. Il Belpaese attende il giudizio di Moody’s, che in serata si esprimerà sui conti pubblici della nostra Nazione. Oltre a Moody’s c’è attesa anche per il verdetto dell’agenzia canadese Dbrs. Il timore è che entrambe optino per un downgrade, vale a dire un declassamento della valutazione dei titoli obbligazionari, collegata al rischio finanziario delle imprese.

Entrambe le valutazioni saranno ben monitorate dal nostro Paese, ma ci sarà più attenzione per il parere di Moody’s. Il motivo è molto semplice: il giudizio di Dbrs sul nostro rating si trova attualmente al livello BBB High, tre gradini sopra il “livello spazzatura”, oltre il quale si sconsiglia l’investimento in azioni e altri strumenti finanziari. Il rischio di un declassamento c’è, ma non avrebbe grandi conseguenze.

Ben diverso il quadro per Moody’s. Secondo l’agenza di rating al momento l’Italia si trova al livello BAA3, appena un gradino sopra il “junk level”. In poche parole, se oggi Moody’s decidesse di rivedere al ribasso il nostro rating, anche solo di uno scatto, i nostri titoli di Stato verranno declassati al livello “spazzatura”. Il giudizio sul nostro debito pubblico italiano, nel caso in cui ci fosse un esito negativo, avrebbe ripercussioni a cascata sui costi delle emissioni e sui rating di altri Paesi, in particolare sui Bund, titoli di Stato tedeschi.

Soltanto pochi giorni fa Standard & Poor’s aveva emesso il proprio verdetto, mantenendo il nostro rating al livello BBB, pur mutando le prospettive (“Outlook”) in “negative”. Dello stesso avviso l’agenzia Fitch, che aveva deciso di ridurre anch’essa l’affidabilità del nostro debito pubblico. L’outlook negativo è generale, ma resta comunque l’attesa per quello che, a livello economico, rischia di diventare un vero e proprio giorno del giudizio.

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