La VII edizione del Rapporto Italiani nel Mondo è stata presentata questa mattina presso l’auditorium di via Rieti di Roma. Il rapporto, presentato dalla Fondazione Migrantes, organizzazione pastorale della Comunità Episcopale Italiana, presenta contenuti innovativi a livello statistico, socio-culturale ed economico rispetto agli altri anni. L’Italia tra i paesi industrializzati è quello che storicamente ha dato un maggiore apporto ai flussi internazionali, con quasi 30 milioni di espatriati dall’Unità ad oggi. Ma l’emigrazione italiana, sebbene sia un fenomeno regolare dal 1861, sta assumendo nuove forme a causa soprattutto della crisi.
Al 1 gennaio 2012 sono poco più di 4 milioni i cittadini italiani iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero). L’aumento rispetto allo scorso anno è di 93mila unità.
Dove vanno i migranti italiani. I continenti “preferiti” dagli emigrati italiani sono l’Europa per il 54,8%, l’America per il 39,7%, l’Oceania per il 3,2%, l’Africa con l’1,3% e l’Asia con l’1,0 %. Tra i paesi è certamentela Germania a far più gola a chi lascia l’Italia in cerca di nuove occasioni, con 639mila italiani residenti. Seguela Francia (366mila), il Belgio (252mila) ela Gran Bretagna (201mila). Negli Stati Uniti invece gli emigranti italiani sono 216mila.
Da dove partono gli emigranti italiani. Il 53% degli attuali cittadini italiani all’estero viene dal Meridione, con oltre un milione e 400mila dal Sud e 800mila dalle isole. Quelli che invece lasciano il Nord sono 1 milione e 327mila (il 31,5% degli emigranti). Del Centro della penisola invece sono il 15,2%, ovvero 640mila italiani. La regione che ha vissuto nel corso degli anni una vera e propria emorragia demografica èla Sicilia, dove oggi non risiedono 674mila dei suoi abitanti. Seguela Campania con 431mila, e il Lazio con 375mila.
La conferenza. Hanno preso parte al convegno Migrantes il Prefetto Alessandro Pansa, monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione, Delfina Licata in qualità di Capo redattore Rapporto Italiani nel Mondo, Franco Plutino dell’Acli Svizzera, l’Ambasciatrice Carla Zuppetti, Francesco Pittau della Caritas e altri relatori. Durante la conferenza è stato proiettato il contributo video “Rapporto Migrantes 2012” curato dal Dott. Mario Pesce, che ha lanciato un messaggio chiaro: «Gli emigrati italiani non vanno dimenticati dal nostro paese. Ma al tempo stesso, loro in primis non devono dimenticarsi dell’Italia». A seguire l’intervento di monsignor Giancarlo Perego che ha colto l’occasione per richiamarsi alla lettera enciclica di Papa Benedetto XVI Caritas in veritate: «Come ha scritto il Santo Padre, la partenza non deve essere un bisogno, ma va collocata in una dimensione di passaggio. La mobilità sia un valore per i cittadini italiani».
Claudio Paudice