L’economia italiana è in ripresa, stando all’ultimo rapporto Istat sulle prospettive per il 2022 – 2023. Il Pil è salito al +3,9%, segno che è ormai lontano l’annus horribilis della pandemia, in cui il prodotto interno lordo italiano aveva subito un crollo del 9%. Una crescita migliore delle attese che bisognerà preservare, dal momento che, secondo le previsioni dell’Istituto, potrebbe subire una nuova battuta d’arresto nel 2023, quando la percentuale si attesterà al +0,4%.
Una ripresa che ha investito tutti i settori, in particolare il turismo che nel 2022 ha fatto registrare la sua annata record, e che esclude solo le vendite al dettaglio per le quali si registra un calo.
Sono incoraggianti anche le percentuali che riguardano le prospettive sul mercato del lavoro. L’occupazione è in crescita addirittura più del Pil e con un valore pari al 4,3%, con una piccola riduzione di mezzo punto percentuale stimata per l’anno prossimo.
Un ritratto economico che lascia ben sperare ma che non può non tener conto dell’impennata della spesa pubblica, pari al + 31,9% rispetto al 2019 e che nel 2022 si attesta intorno a una cifra esorbitante, 1094 miliardi di euro. Bisognerà vedere se questi dati saranno confermati, data l’imminente approvazione della Manovra, che contiene dei nodi ancora nel mirino di Ue e Banca Italia, come il discusso tetto al contante e la soglia di sbarramento per i pagamenti col Pos. E inoltre l’inflazione divagante resta uno scoglio da sormontare e qualcosa in continua evoluzione e quindi, imprevedibile.