HomeCronaca Rai, il Tg1 rimescola gli uffici di corrispondenza esteri. Oggi sciopero delle maestranze

Rai, il Tg1 rimescola gli uffici di corrispondenza esteri. Oggi sciopero delle maestranze

di Roberto Maria Rotunno11 Giugno 2014
11 Giugno 2014

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In casa Rai è in atto un vero e proprio Risiko per quel che riguarda gli uffici di corrispondenza all’estero. Dopo le ultime chiusure e i pensionamenti, il Tg1 è costretto ad attuare un’attenta operazione di rimescolamento delle carte, in particolare nell’area mediterranea. Marc Innaro, da otto anni corrispondente dal Cairo, è infatti pronto a spostarsi a Mosca per sostituire Giovanni Masotti. Il noto volto Rai della capitale russa è in procinto di tornare a Roma per assumere probabilmente la carica di redattore capo. Per la sostituzione di Innaro in Egitto arriva Giuseppe Buonavolontà, corrispondente da Beirut fino alla chiusura della sede libanese. Emanuele Fiorilli, dopo il tour iniziato a Madrid e proseguito a Istanbul (uffici entrambi chiusi), potrebbe prendere servizio a Gerusalemme. In Israele, infatti, il posto è stato lasciato libero da Claudio Pagliara volato a Pechino, e in questo periodo è occupato dal vice Filippo Landi.

Maestranze in mobilitazione. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha revocato lo sciopero di oggi nella tv di stato. Qualche giorno fa, infatti, il Garante lo aveva dichiarato illegittimo per una questione tecnica. Tuttavia il sindacato dei cronisti dell’azienda pubblica, da quanto si legge in un comunicato, resta fortemente contrario a quanto contenuto nel decreto Irpef: il taglio da 150 milioni di euro ai danni di viale Mazzini, il quale – sebbene abbia comunque risparmiato le redazioni locali – dovrebbe costringere la tv pubblica a vendere quote di Rai Way, la rete di trasmissione.
Resta comunque la mobilitazione annunciata da Sic-Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater e Libersind Conf Sal. Si tratta di una fetta cospicua, circa l’80 per cento, di tutto il personale della Rai, motivo per cui durante tutta la giornata di oggi la programmazione rappresenta un incognito: non è possibile sapere quali dirette potranno andare in onda e quali no. I notiziari potranno contare sulla presenza di tutti i giornalisti, ma viste le possibili assenze di tecnici aderenti allo sciopero è prevedibile che diverse edizioni vadano in onda con la consueta forma ridotta.

Roberto Rotunno

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