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Report indaga sull’oro
messo in palio da Saxa Rubra

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Report indaga sull’oro
messo in palio da Saxa Rubra

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi28 Novembre 2016
28 Novembre 2016

Continua a fare scalpore il caso sollevato dalla trasmissione Report sui gettoni d’oro che la Rai mette in palio nei suoi programmi. Il team della giornalista di Rai 3 Milena Gabanelli ha dimostrato il meccanismo oscuro che regola l’acquisto del metallo prezioso da Banca Etruria, quell’istituto di credito commissariato dal Ministero dell’Economia a causa della sua insolvenza: secondo Sigfrido Ranucci, che ha curato il servizio, il triangolo Zecca dello Stato – Banca Etruria – Rai sarebbe andato avanti per diversi anni attraverso una serie di procedure che portavano alla riduzione effettiva della vincita. Il tutto senza alcuna gara d’appalto.

La Rai infatti ha acquistato per anni dalla banca toscana dai 6 ai 10 milioni di euro in oro da coniare in gettoni: l’oro veniva venduto e valutato come 999,9 purissimo, mentre invece una vincitrice ha scoperto che il suo metallo era 995, ovvero 5 grammi di materiale non aureo per ogni kilo.

Maria Cristina Sparanide nel 2013 vinse 100.000 euro in gettoni d’oro nella trasmissione di Rai 1 Red or Black: le vennero recapitati 4 gettoni da 20.000 euro l’uno; i mancanti ventimila vennero trattenuti per le tasse ed una diminuzione del 2% dovuto alla fusione. Con la differenza di purezza, unito alle tasse e ai dazi, la vincita passò così da 100 a 64 mila euro.

La vicenda è tornata attualissima nella puntata dello scorso sabato di Rischiatutto, trasmissione a premi portata al successo da Mike Bongiorno ed ora rispolverata da Fabio Fazio. È lo stesso conduttore a chiedere al campione Stefano Orofino (nomen omen!), vincitore di oltre 130.000 euro, se fossero arrivati i gettoni; ma il campione, visibilmente sconsolato deve ammettere che “non sono ancora arrivati, per motivi burocratici”, e che non arriveranno almeno per un mese. Questo anche a causa e per colpa di Report. Che così, grazie anche a documenti falsi di trasporto dei gettoni e delibere entrate in possesso della redazione, hanno portato l’avvocato della zecca Elena Soldi (nomen omen, parte II) ad ammettere che “non tutte le procedure passano per l’ufficio legale”.

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