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HomePolitica Raggi, nuovi guai giudiziari. Possibile atto falso durante presentazione liste elettorali

Raggi, nuovi guai giudiziari
per un presunto atto falso
durante campagna elettorale

La denuncia del consigliere Onorato

ripresa dal programma "Le Iene"

di Christian Dalenz27 Marzo 2017
27 Marzo 2017

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione di Mediaset 'Le Iene' mostra il servizio sulle firme raccolte per la candidatura alle elezioni a sindaco di Roma di Virgnia Raggi. ANSA/MEDIASET ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING

Nuovi problemi per il M5S a Roma. Un servizio de Le Iene mostra che ci sarebbe un’incongruenza burocratica nella presentazione della candidatura di Virginia Raggi. Le 1350 firme di cittadini romani necessarie per convalidarla sarebbero state raccolte in un momento successivo a quello indicato nei moduli presentati al Comune di Roma.

La denuncia era stata sporta da Alessandro Onorato, consigliere capitolino nella Lista Marchini. Onorato ha fatto notare che il 20 marzo 2016 con un atto ufficiale il M5S dichiarava di aver raccolto le firme necessarie, contenute in moduli accessori. Ma i pentastellati in realtà hanno fatto i banchetti per far firmare i sostenitori dell’attuale sindaca il 23 Aprile. L’atto del 20 dichiarava dunque un falso. Inoltre, secondo Onorato i 10 cancellieri incaricati di autenticare le firme erano troppo pochi. Questo alla luce dei 20 banchetti M5S sparsi per Roma il 23 marzo

Il servizio de Le Iene contiene anche un intervento della sindaca Raggi, rintracciata nella sua vacanza sulle nevi in Alto Adige. Il primo cittadino romano in quella occasione rinviava tutto agli avvocati delegati di lista. Simili dichiarazioni sono state resa dalla stessa Raggi oggi a Roma.

La Iena Filippo Roma aveva sentito anche gli stessi delegati, Alessandro Canali e Paolo Morricone. I due sostengono che l’atto non poteva che essere compilato, per legge, prima dell’effettiva raccolta delle firme. Ancora oggi si riferiscono all’operazione della raccolta firme come un “atto a formazione progressiva”. L’esperto di diritto amministrativo Bruno Santamaria, intervistato ancora da Roma, ha però smentito questa interpretazione.

Dal Pd varie reazioni che chiedono chiarimenti sulla vicenda, in particolare da Stefano Esposito (“Raggi ora che sei tornata a Roma rispondi”) e Andrea Romano (“Di Maio e Grillo hanno nulla da dire?”). E’ arrivata la risposta da beppegrillo.it. Un post a firma “Movimento 5 Stelle” cita una sentenza del Tar del Friuli-Venezia Giulia del 2006 che darebbe ragione a Canali e Morricone. Tale sentenza afferma che “è del tutto inconferente, ai fini della regolarità delle operazioni elettorali, che l’autenticazione delle firme dell’atto principale sia antecedente a quella delle firme contenute negli atti separati”. E che  “questa discrasia, però, non è sanzionata dalla legge: e non potrebbe essere altrimenti, dato che non impinge su nessun principio in materia di operazioni elettorali”. E trionfante, conclude così: “mettetevi l’animo in pace: la Raggi è legittimamente sindaco di Roma votata da più di due terzi degli elettori romani”.

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