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Roma, capitale dell’insicurezza. Rabbiosa e repressa, impaurita da borseggi e spaccio

di Samantha De Martin13 Maggio 2015
13 Maggio 2015

furti roma

A pochi mesi dal Giubileo straordinario indetto da papa Francesco, che porterà a Roma 25 milioni di pellegrini, la città si conferma la Capitale dei furti e del borseggio, una ricca piazza di spaccio nella quale cresce, tra i cittadini, la paura del terrorismo internazionale accentuata da un forte senso di insicurezza. Sono i risultati che emergono dal primo numero del diario «Roma verso il Giubileo», pubblicato dal Censis con l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell’agenda cittadina in vista dell’Anno Santo attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel corso del 2015.

Negli ultimi tre anni (2010-2013) i borseggi sono aumentati del 75% (molto più della media nazionale, pari a +43,7%), così come anche i reati legati allo spaccio di droga, accresciuti del 43,4% rispetto a una media nazionale pari solo a +3,3%. Cresce tra i romani una percezione di insicurezza nelle strade, nelle piazze e nei luoghi pubblici della Capitale a causa di una pericolosa deriva di micro-criminalità diffusa che induce i cittadini a percepire la città come sempre meno sicura rispetto agli anni precedenti. A percepire il rischio sicurezza sono soprattutto i residenti dei quartieri del centro (58,6%) e della estrema periferia (56,4%), le donne (60,5%) e i più giovani (di 18-29 anni: 65%).

Nella toponomastica della paura il quartiere Esquilino, nei pressi della stazione Termini, si conferma come il più a rischio, seguito da San Basilio, Corviale, il Trullo, Centocelle, Torpignattara, Torre Angela e Torbellamonaca. In questa mappa non troppo rassicurante, le stazioni sono i luoghi che maggiormente accrescono la preoccupazione tra i residenti: il 67,5% degli abitanti della Capitale considera Termini la stazione più pericolosa, seguita da piazza Vittorio (20,4%) e dalle stazioni Tiburtina (18,6%) e Ostiense (11,7%).

A rendere ancora più preoccupante il quadro fornito dal Censis sulla sicurezza a Roma, è soprattutto la percezione, avvertita dai cittadini, di un deterioramento, negli ultimi anni, dei rapporti interpersonali: rabbia repressa e livore sono sentimenti che animano spesso la vita quotidiana dei residenti, mentre gli operatori che fanno capo al Comune sono considerati tendenzialmente poco efficienti.

Il terrorismo internazionale fa paura al 43% dei cittadini, secondo i quali, la sicurezza andrebbe inserita nell’agenda delle priorità dell’amministrazione, per poi essere garantita attraverso una strategia integrata che metta insieme l’impegno delle forze dell’ordine, il decoro urbano, la possibilità concreta di fruire liberamente dei luoghi pubblici, ma anche le tante forme di autotutela privata da parte di cittadini e operatori economici. Soltanto attraverso questa strategia, secondo gli abitanti di Roma, sarà possibile rendere la città impermeabile alla criminalità micro e macro, rilanciando nel mondo l’immagine della Capitale come città sicura e accogliente.

Samantha De Martin

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