Non vuole un quotidiano fra tanti, ma “il quotidiano nazionale più venduto in edicola” e lo vuole “nel giro di 18 mesi al massimo”. Sul futuro di “Quotidiano Nazionale (QN)”, la testata che riunisce “Il Resto del Carlino”, “La Nazione” e “Il Giorno”, l’a.d. e vicepresidente di Poligrafici Editoriale Andrea Riffereser Monti è categorico ed ottimista: ottenere il primo posto è un obiettivo irrinunciabile e lo si raggiungerà “attraverso alleanze con editori terzi” cui verrà fornito “un prodotto chiavi in mano”.
Pronte perciò le strategie da adottare nei prossimi mesi: “intensificare le politiche di marketing sul territorio insieme con diverse categorie di settore” – ha spiegato Riffeser – “e poi, come ultimo binario di sviluppo, continuare ad investire, soprattutto in start-up, nuove tecnologie e integrazione carta-digitale”. Nel 2013 i ricavi netti della testata hanno raggiunto i 189,2 milioni di euro, segnando una perdita rispetto ai 206,5 mln di fine 2012, mentre le vendite hanno fatto registrare un aumento dello 0,3%. Male la raccolta pubblicitaria sul cartaceo, che ha subìto una perdita del 20,7%, a differenza di quella online, che ha guadagnato un incremento del 13%.
Dal punto di vista pubblicitario “marzo mostra segnali incoraggianti”, secondo quanto afferma Riffeser, e questo soprattutto grazie ai settori delle inserzioni locali e di quelle online. Il bilancio positivo del 2013 lo si deve però anche alle strategie attuate da Poligrafici Editoriale sul risparmio dei costi di lavoro, che hanno inciso direttamente sull’organico, ridotto da 1.066 dipendenti a 994. La ragione di questa politica, nelle parole di Riffeser, è quella di “valorizzare le risorse interne e far emergere i più meritevoli”, così come di “ringiovanire la struttura aziendale”.
D’altra parte, “sulla riorganizzazione editoriale – chiarisce il vicepresidente – non sono previste né fusioni di testate né la creazione di una direzione unica: ogni testata avrà il suo direttore”.
Riffeser è consapevole che al giorno d’oggi per incentivare la vendita della carta stampata è necessario studiare nuove strategie di distribuzione: non bastano più le edicole tradizionali, occorre “diversificare i luoghi di vendita tra negozi e benzinai” e, al tempo stesso, “va regolamentata la lettura nei bar e liberalizzato il network delle edicole, d’intesa con gli edicolanti”. L’auspicio di Riffeser è che il governo possa prendere al più presto, e “senza costi aggiuntivi”, “decisioni che liberalizzino e valorizzino il lavoro quotidiano che fanno gli editori veri e non i proprietari dei giornali”. Ma sui progressi a breve termine di Poligrafici Editoriale il vicepresidente non ha dubbi: “gli interventi realizzati e quelli in corso – assicura – permetteranno il recupero di redditività e l’ottenimento di un miglioramento dei risultati economici e finanziari per il 2014”.
Alessandra Aurilia