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Quotidiani: continua la crisi, conti in bilico anche per Repubblica e tagli agli stipendi per i giornalisti dell’Unità

di alessia.argentieri25 Settembre 2013
25 Settembre 2013

edicola_giornaliE’ una crisi, quella dell’editoria italiana, che non risparmia nessuno e che interessa ormai anche i colossi del settore, come La Repubblica e Il Corriere della Sera, danneggiati dalla riduzione del numero dei lettori e dal conseguente crollo delle vendite che sembra essere aumentato ancora di più nel primo semestre del 2013.

E così persino Repubblica è dovuta ricorrere a un piano di salvataggio che prevede 80 esuberi da pensionare e prepensionare, dopo che già tra 2009 e 2010 erano già stati licenziati 80 redattori. E nonostante lo sciopero dei giornalisti del 21 settembre e le proteste del sindacato,  De Benedetti non sembra intenzionato a cambiare registro. In effetti nei primi sei mesi del 2013 la redditività di Repubblica è stata quasi pari a zero e anche se il gruppo editoriale continua a reggere grazie al comparto radio e al digitale, la carta è in serie difficoltà. E sul versante periodici la situazione non è migliore, con un fatturato complessivo che è sceso a 19 milioni di euro, perdendo un 37% rispetto all’anno precedente. In sciopero a settembre anche i giornalisti del Corriere della Sera che protestano contro la politica di tagli e cessioni condotta dall’amministratore delegato di Rcs, Pietro Scott Jovine, accusato di portare avanti un durissimo e deleterio piano industriale.

Anche per L’Unità la crisi si fa sentire, con perdite pregresse per 10,5 milioni di euro a cui si sommano altri 2,1 milioni del 2013, tanto che i giornalisti hanno dovuto accettare una decurtazione degli stipendi dal 20% al 35% fino al 2015, in seguito al nuovo piano aziendale per risanare il bilancio, che dovrebbe assicurare un risparmio per 4,7 milioni di euro. Fa parte del piano di risanamento anche la gestione delle inserzioni online assegnata alla nuova concessionaria di pubblicità Web System. Dal punto di vista editoriale L’Unità ha infatti intenzione di investire soprattutto nel giornalismo digitale, con un nuovo sito “U”, che affiancherà il già esistente www.unità.it.

Uno stato di crisi dilagante si riscontra infine anche nel settore dei quotidiani locali, con un preoccupante calo di lettori, che interessa tutta la penisola, da nord a sud, con un -5,8% di lettori per L’Alto Adige, un -5,8% per L’Eco di Bergamo, un -5,2% per il Centro, un -6,2% per Il Mattino di Napoli e un -10,4% per Il Giornale di Sicilia.
A fare eccezione sono in pochi, tra cui si distingue in modo particolare La Nuova di Venezia e Mestre, che con i suoi 131mila lettori sale del 37,9% e Il Resto del Carlino che, con una crescita del 3%, arriva a 1milone e 300mila lettori, con vendite che non si limitano all’Emilia Romagna, ma raggiungono anche il Veneto e le Marche.

Alessia Argentieri

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