Meno due. Giovedì il Parlamento si riunirà in seduta comune per l’elezione del successore di Napolitano al Colle. Tanti i nomi ma poche certezze.
La web tv La cosa ha reso pubblica in mattinata la scelta del Movimento 5 Stelle del proprio candidato, la giornalista Milena Gabanelli. Ieri sera Bersani e Monti si sono detti intenzionati a ricercare la massima convergenza per la scelta di un candidato autorevole, nel senso indicato dalla Costituzione: che rappresenti cioè l’unità nazionale. Chi potrebbe essere? Difficile da dire visto che si viaggia su binari separati anche all’interno dello stesso partito: è ormai assodata la spaccatura nel Pd tra il segretario Pierluigi Bersani e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Che, sempre ieri sera, ha persino incontrato Berlusconi, con il quale, anche se in un’occasione tutt’altro che politica come la celebrazione del centenario della nascita di Pietro Barilla, ha avuto un colloquio privato di 20 minuti. Renzi è stato più volte accostato al Cavaliere, da dentro e fuori il Pd, soprattutto per l’approccio all’elettorato. Ma il sindaco di Firenze ha tenuto, ieri, a mantenere le distanze: “È più facile che Berlusconi si trovi d’accordo con Bersani che con me”, ha detto ai giornalisti dopo il faccia a faccia con il leader del Pdl, riferendosi alla possibilità di un accordo con lui, in vista dei prossimi appuntamenti politici. E ha ribadito la fretta di prendere decisioni: “Io sono del partito del fare presto” ha detto ironicamente il sindaco di Firenze, “Qualunque sia la soluzione, o si fa un Governo in fretta o si va a votare, l’importante è chiudere il prima possibile questa fase di incertezza”. L’ultima parola, ha concluso Renzi, spetta comunque a Bersani : “E’ lui che ha vinto le primarie, ha l’onore e l’onere di trovare una soluzione”.
Dal canto suo, Berlusconi si augura che “si elegga il Presidente della Repubblica al primo voto” come ha avuto modo di dire ieri sera a Parma, aggiungendo poi, in merito alla questione governativa, “aspettiamo indicazioni dal Pd, abbiamo chiarito la nostra posizione sin dal primo giorno successivo ai risultati elettorali”.
Tutti, insomma, sembrano aspettarsi qualcosa da Bersani, che deve vedersela con le fratture in casa Pd, non solo con l’avversario alle scorse primarie Renzi ma anche gli ex democristiani, che hanno capito che non sarà Franco Marini il candidato del partito al Colle, come avrebbero voluto. Ci sarà un nuovo incontro Berlusconi – Bersani verso i “candidati presentabili”, che dopo i veti posti da Renzi si riducono sempre più e convergono in direzione Amato.
Alessandra D’Acunto