Già conosciuto in passato per aver confezionato una quindicina di falsi clamorosi (memorabile ad esempio quello del gatto Tommasino, unico erede al momento del decesso della sua ricca padrona) pubblicati da agenzie stampa e quotidiani nazionali senza che nessun addetto ai lavori si accorgesse di nulla, l’avvocato Giacinto Canzona è l’emblema stesso di un sistema mediatico sempre più vulnerabile e infido che ha toccato il fondo riprendendo la recente frottola dei due sposini sopravvissuti al naufragio della Costa Concordia.
Non solo infatti Canzona ha utilizzato un contesto tragico per inventare l’ennesima balla (la donna, in dolce attesa, perde il bimbo per lo stress di quella notte e chiede i danni alla compagnia), ma ha addirittura pagato delle comparse per andare in televisione a interpretare la sua personalissima sceneggiatura. Ricevuto già dal 21 gennaio scorso un provvedimento disciplinare dall’ordine degli avvocati di Roma, Canzona ha avuto modo di evitare la radiazione e di congegnare questa nuova menzogna solo trasferendosi a Tivoli.
Fabio Grazzini