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Aosta prima, segue Milano
Crolla tutto il Sud

Province, la qualità della vita
Aosta prima, segue Milano
Crolla tutto il Sud

di Salvatore Tropea12 Dicembre 2016
12 Dicembre 2016

È la provincia di Aosta, per la terza volta in 27 anni di indagine, a salire sul gradino più alto della classifica della qualità della vita. La ricerca, condotta dal Sole24ore, ha messo l’accento sulla vivibilità e il benessere delle provincie nel 2016. Fanalino di coda Vibo Valentia, insieme ad altre tredici province del Sud, che confermano il trend negativo del Mezzogiorno.

Il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare e la partecipazione civile. Sono questi i parametri che hanno decretato la provincia di Aosta come la migliore in Italia, seguita da Milano e Trento che si sono confermate al secondo e terzo posto come lo scorso anno. In ribasso Bolzano, che dal primo posto è scesa al settimo, mentre in crescita l’area metropolitana di Roma, tredicesima, che ha guadagno tre posizioni. La parte bassa di questa speciale classifica è però eloquente per quanto riguarda il Sud del Paese. Quasi tutte le provincie del Mezzogiorno occupano infatti gli ultimi posti, con il primato negativo di Vibo Valentia e Reggio Calabria, rispettivamente all’ultimo e penultimo gradino.

Aosta si è classificata prima per quanto riguarda il settore di reddito, risparmi e consumi e in quello relativo a demografia, famiglia e integrazione. La città del nord è infatti leader soprattutto per i dati sulle acquisizioni di cittadinanza, la densità demografica e le statistiche su patrimonio immobiliare e Pil. Milano è risultata la migliore nel campo del lavoro e dell’innovazione, mentre su ambiente e welfare a vincere è stata la provincia di Livorno, che vanta i migliori piazzamenti anche nei contatti bancari, nelle spese sociali dei comuni e negli asili nido. Nel settore sicurezza la prima è risultata essere Belluno, mentre un primo posto scontato per Roma nel settore artistico e del turismo. La Capitale può inoltre vantare la più grande presenza di Onlus.

Il disastroso risultato di Vibo Valentia, ultima classificata, è dovuto principalmente per gli Affari e l’Ambiente, con un elevato tasso di disoccupazione e l’ultimo posto nell’indice ecologico. A nulla sono serviti i risultati discreti da metà classifica per quanto riguarda la sicurezza e i redditi dei cittadini.

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