Quarant’anni fa moriva Alfred Hitchcock. Era il 29 aprile del 1980 quando il grande regista londinese lasciava per sempre il piccolo e il grande schermo. A lungo sottovalutato, oggi considerato un maestro, Hitchcock nasce a Londra il 13 agosto 1899. Lo spartiacque della sua carriera fu il trasferimento a Hollywood nel 1940, dove, a partire da “Rebecca”, diresse i suoi film più conosciuti.
Noto anche come “maestro del brivido”, grazie ai suoi capolavori thriller, Hitchcock entra nel mondo del cinema nel 1920 quando viene assunto nella sede londinese della Famous Players-Lasky-Studios, come disegnatore di titoli e didascalie. È in quegli anni che conosce la sua futura moglie, la montatrice Alma Reville, dalla quale avrà una figlia.
Il primo lavoro da regista nel 1925, “Il labirinto delle passioni”, nel 1929 dirige “Blackmail”, il suo primo film sonoro e il primo film sonoro in Europa.
Il successo dei film degli anni 30’ e la fama internazionale che ne deriva attira l’attenzione dei produttori americani che iniziano a fargli proposte di contratti. Nell’estate del 1939 si trasferisce con la famiglia a Los Angeles.
A Hollywood lavora per David O. Selznick, il produttore di “Via col vento”. “Rebecca”, il suo primo film hollywoodiano, vince l’Oscar per la produzione di Selznick e per la fotografia di George Barnes ma non per la regia. Hitchcock non ottenne mai un Oscar come regista. Nei primi anni a Hollywood il regista firma “Il sospetto”, film che segna l’incontro con Cary Grant, con il quale girerà altri tre film.
Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale si alternano una serie di film di impegno anti-nazista e patriottico. Sono gli anni in cui si instaura la felice collaborazione con Ingrid Bergman.
Gli anni cinquanta sono un decennio d’oro per Hollywood e anche per Hitchcock. Nel 1950 il regista passa alla Warner Bros., con cui gira “L’altro uomo” che si rivela un grande successo, come poi “Il delitto perfetto”, che è anche il primo film con Grace Kelly, con la quale girerà per la Paramount Pictures il famosissimo “La finestra sul cortile”.
Notevole anche il successo in televisione. Nel 1955 incomincia a produrre e a girare alcuni episodi della famosa serie “Alfred Hitchcock presenta”. Dal 1955 al 1962 gira una ventina di telefilm.
Dal 1956 dirigerà una serie ininterrotta di capolavori come “L’uomo che sapeva troppo”, “Psyco”, “Gli uccelli”. Dopo la metà degli anni ’60 segue un periodo difficile, l’ultimo nella carriera dell’artista, tra film che non ebbero il successo desiderato, la malattia della moglie e i suoi problemi di salute. Ed è in questo periodo che inizia la progettazione del suo ultimo film, il cinquantatreesimo, “Complotto di famiglia”, che sarà presentato nella primavera del 1976.
Il primo comandamento di Hitchcock era far partecipare la platea al corso degli eventi, mettendolo al corrente dei pericoli che correvano i protagonisti, in modo che ci fosse un processo di identificazione e che il pubblico provasse gli stessi sentimenti e gli stessi incubi, cercando invano di avvertire il protagonista, sempre un uomo ordinario che si trovava in circostanze straordinarie.