“Non ci sarà un’escalation”. Queste le rassicurazioni del premier francese Emmanuel Macron dopo l’incontro di ieri con l’omologo russo Vladimir Putin. Diretto in Ucraina per incontrare il presidente Volodymyr Zelensky, Macron sta portando avanti un tour diplomatico che oggi, dopo l’incontro a Kiev, lo vedrà volare a Berlino per un vertice con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente polacco Andrzej Duda per tentare di raffreddare gli animi e garantire la pace. Dalla Russia intanto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov fa sapere che Putin “non rifiuterebbe a priori” un incontro con il presidente ucraino se questo servisse “a risolvere il nodo della situazione nel sud-est dell’Ucraina”.
Durante il lungo confronto con Macron, durato cinque ore, Putin ha auspicato un dialogo con gli occidentali rimanendo però fermo su alcuni punti. Resta in piedi la richiesta di limitare l’espansione a Est della Nato, che Putin ha definito una “organizzazione non pacifica”, e il dispiegamento degli armamenti posti vicino ai confini russi. Macron in questo senso ha aperto a un accordo per andare incontro alla Russia, ma Putin richiede dei precisi impegni scritti. Sul conflitto in Donbass invece ha scaricato le responsabilità su Kiev dicendo che “sono le autorità ucraine che non vogliono applicare gli accordi di Minsk”. Il riferimento è all’intesa firmata nel 2015 che proponeva una serie di riforme sulle repubbliche separatiste.
Tuttavia Putin non chiude in maniera categorica alla road map lanciata da Macron : “Alcune delle proposte sono fattibili e ne possiamo parlare”. Il primo gesto simbolo di una possibile apertura verso la pacificazione è la promessa di ritirare le truppe russe in Bielorussia al termine dell’esercitazione. Anche il leader turco Erdogan intanto cerca di porsi come mediatore, offrendo la Turchia come paese Nato in cui ospitare le difficili trattative tra Russia e Ucraina.
Intanto da lontano Biden, che ieri ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz rafforzando ulteriormente i rapporti fra Stati Uniti e Germania, guarda agli sviluppi della vicenda. La posizione degli Stati Uniti rimane quella del ritiro delle truppe russe e del rispetto dell’integrità territoriale ucraina. Le due potenze occidentali concordano anche sul blocco del Nord Stream 2, il nuovo gasdotto in costruzione che connetterebbe Russia e Germania, in caso di invasione.