TORINO – A meno di ventiquattro ore dall’Assemblea degli Azionisti in casa Juventus, che ha visto il passaggio di testimone tra il presidente uscente Andrea Agnelli e Gianluca Ferrero, il Corriere della Sera pubblica in via esclusiva la “carta di Ronaldo”, documento firmato dall’ex direttore sportivo Fabio Paratici e ritrovato dalla Guardia di Finanza a Torino il 23 marzo 2022. La stessa citata a più riprese dalle intercettazioni telefoniche tra il d.s. Federico Cherubini e Cesare Gabasio, direttore dell’ufficio legale della Juventus che in merito al documento dicevano: “se esce fuori ci saltano alla gola”.
Il documento
“Egregio signor Cristiano Ronaldo”. È questo l’inizio della lettera inviata da Fabio Paratici e mai firmata dall’attaccante portoghese. Il documento fa riferimento al “premio integrativo riconosciuto” a Cristiano Ronaldo per un accordo di pagamento posticipato di 19,6 milioni di euro come debito residuo che la Juventus aveva maturato con il portoghese prima del suo trasferimento al Manchester United – avvenuto il 31 agosto 2021 per 15 milioni di euro – debito che, stando agli inquirenti non sarebbe mai stato riportato a bilancio. Carta alla mano, Cristiano Ronaldo potrebbe costituirsi quindi come parte civile contro la stessa Juventus. Oggetto della disputa i quasi 20 milioni di euro che il club di Torino dovrebbe versare, in quattro tranche, nelle tasche del sei volte Pallone d’Oro.
Juventus attende la decisione della Federcalcio
Dopo il cambio ai vertici, Gianluca Ferrero e tutto il Cda è in attesa della decisione – che arriverà il 20 gennaio – da parte della Corte d’Appello della Federcalcio in merito alla riapertura del processo sportivo sulle plusvalenze e sulle possibili sanzioni. La richiesta è stata mossa dalla Procura di Torino in merito all’indagine “Prisma” che ha portato i pm a chiedere il rinvio a giudizio di alcuni dirigenti juventini tra cui l’ormai ex presidente Andrea Agnelli.
Nella foto Cristiano Ronaldo dopo l’eliminazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Porto nel 2021, Ansa