Dall’immigrazione alla sanità, dall’economia alla conflittualità sociale: sono tanti i temi di politica interna che Trump dovrà gestire nei prossimi quattro anni. Il professor Daniele Fiorentino, ordinario di Storia degli Stati Uniti all’Università Roma Tre e Direttore del Cispea, spiega a Lumsanews quale sarà l’approccio di Trump per affrontare queste sfide.
Lo scorso novembre Trump ha ottenuto una vittoria netta. Come reagirà all’insediamento chi non lo ha votato?
“Non penso ci saranno proteste violente come quelle di Capitol Hill nel 2021, perché questa volta non c’è stata una contestazione dell’elezione. Certamente ci saranno manifestazioni, anche a Washington, ma l’opposizione, guidata da Kamala Harris, non ha interesse a promuovere proteste aggressive. I Democratici dovranno riorganizzarsi per contrastare l’amministrazione Trump”.
Trump promette la grazia ai condannati per l’assalto al Campidoglio. La concederà?
“Molto probabilmente sì, ma non sarà una grazia collettiva. È probabile che verrà concessa a chi ha avuto un ruolo meno rilevante durante l’assalto. Anche all’interno della sua cerchia ci sono pareri contrari. Inoltre, la Corte Suprema, pur favorevole al nuovo presidente, sta dimostrando un certo grado di indipendenza, il che potrebbe influire sulle sue decisioni. Trump, però, è un realista e sa fare i suoi calcoli. Non agirà d’impulso, valuterà le sue opzioni per evitare danni di immagine”.
I procedimenti legali a suo carico potrebbero indebolirlo?
“Non credo. Chi lo ha votato lo ha fatto anche per la sua fermezza e la sua capacità di andare contro il sistema, nonostante le accuse. Paradossalmente, è stato proprio questo suo atteggiamento a rafforzarne il consenso. Tuttavia, tutto potrebbe cambiare se i Democratici riuscissero a recuperare terreno alle elezioni di metà mandato, colmando lo svantaggio alla Camera e al Senato. Se ciò accadesse, per Trump potrebbe diventare più difficile mantenere le sue promesse e gestire efficacemente l’amministrazione”.
Quali effetti potrebbero avere le sue politiche sulla classe media?
“Trump probabilmente riproporrà politiche protezionistiche e una riduzione delle tasse, ma credo che sarà più deciso rispetto al passato. Nel breve termine queste misure potrebbero avere un effetto positivo per la classe media, ma nel lungo periodo rischiano di penalizzarla. La middle class è sempre stata la colonna portante del sistema americano, ma negli ultimi anni ha percepito una perdita di status. Trump ha saputo sfruttare questa percezione per rafforzare il suo consenso”.
Quali strategie adotterà sull’immigrazione?
“È probabile che riproponga misure restrittive come il muro al confine con il Messico e altre politiche controverse già viste nel suo primo mandato. Non sarà possibile bloccare del tutto i flussi migratori, che sono una realtà costante negli Stati Uniti, ma Trump cercherà di dare risposte concrete al suo elettorato. Una politica dura sull’immigrazione paga in termini di dividendi elettorali”.
E sulla sanità?
“Trump non cercherà una riforma complessiva del sistema sanitario. Piuttosto, punterà a rafforzare il settore privato e a sostenere le grandi compagnie assicurative, che giocano un ruolo chiave nella politica sanitaria americana. Non mi aspetto che smantelli l’Affordable Care Act, ma è probabile che utilizzi ordini esecutivi per aggirare eventuali ostacoli legislativi”.