Prima il supporto alla sindaca Virginia Raggi, poi la questione dello stadio della Roma, adesso la concessione di piazza del Campidoglio per manifestare. Il Movimento Cinque Stelle si sta scoprendo più disunito che mai. In questi giorni di accese discussioni, soprattutto riguardo al progetto dello stadio a Tor di Valle, era stato organizzato per oggi un raduno davanti al palazzo del Comune capitolino. Un’occasione, per la fronda dei delusi del Movimento, per chiedere alla Raggi il rispetto del mandato conferitole dai cittadini. Ma la Questura non ha concesso l’autorizzazione. I manifestanti dovranno spostarsi in piazza Madonna di Loreto. Da lì a mezzogiorno inizierà una manifestazione che di certo non avrà lo stesso effetto che avrebbe avuto davanti a Palazzo Senatorio.
Il principale fautore dell’evento di oggi è stato Francesco Sanvitto. Architetto, attivista, importante componente pentastellato in tema di urbanistica romana. La Questura ha bloccato la sua richiesta di concessione di piazza del Campidoglio a causa di alcuni lavori in corso sul luogo. «Mentre in piazza del Campidoglio possono manifestare fascisti e Casa Pound, a noi attivisti del M5S ci trattano come paria», ha spiegato sarcasticamente. Chiaro poi il riferimento a ciò che è avvenuto nella stessa piazza venerdì scorso, quando i sostenitori della Raggi hanno dimostrato il loro appoggio alla sindaca con striscioni e cuoricini: «Se porti i cuoricini ti danno la piazza importante, così la sindaca si può affacciare per il bagno di folla. Se invece porti una delibera scritta, frutto del lavoro del tavolo di urbanistica del tuo stesso Movimento, che può scompaginare i loro piani, ti mandano nella piazza nascosta, così non ti vedranno». L’obiettivo era infatti portare alla sindaca una lettera con la bozza della delibera per l’annullamento della pubblica utilità sul progetto dello stadio della Roma. Dopo lo spostamento della manifestazione, per Sanvitto e gli altri militanti stamattina ci sarà un po’ più di strada da percorrere per consegnarla.
Il colloquio. Nel frattempo, ieri Beppe Grillo e Davide Casaleggio hanno incontrato la Raggi. Il leader del Movimento aveva spiegato ai cronisti che, prima di prendere una decisione definitiva, sarebbero stati consultati i cittadini. Un’idea piaciuta poco allo staff della Raggi, che ha subito smentito. Durante il colloquio, Grillo ha spiegato alla sindaca che la decisione sullo stadio della Roma deve essere presa da giunta e consiglieri, senza cedere o farsi condizionare da pressioni esterne. Concetto confermato anche dopo la riunione: «Il luogo ha dei problemi per l’ubicazione, per il suolo e per l’idrogeologia – ha detto il leader – Però li risolveremo e sarà la soluzione migliore per i cittadini».