Nuovo assalto ad una cisterna del latte: due uomini armati e con il volto coperto hanno bloccato un’autocisterna nelle prime ore del mattino in provincia di Sassari. Intorno alle 6:30 l’autotrasportatore a bordo è stato bloccato dai due che lo hanno costretto a scendere, lo hanno legato a un albero e hanno poi appiccato le fiamme al mezzo.
L’accaduto rappresenta l’ennesimo atto di un’escalation di proteste portate avanti dai pastori sardi da circa un mese. Negli ultimi giorni in tutta l’isola si sono verificate reazioni di dissenso nei confronti del prezzo del latte ovino, considerato dai pastori troppo basso.
Quello di oggi, però, non è l’unico assalto ad una cisterna. Con il blitz di questa mattina si arriva, infatti, ad almeno a otto atti di protesta. Il 24 febbraio, nel giorno delle elezioni regionali per il nuovo governatore, si è registrato il primo. L’autista in quel caso era stato costretto a fermarsi e a versare il latte sull’asfalto.
L’aggressione di questa mattina, si è verificata nel giorno dell’apertura del tavolo tecnico, convocato dal prefetto di Sassari e Nuoro, Giuseppe Marani. Presenti all’incontro in procura: Paola Parziale, rappresentante nazionale di Assolatte, Gianni Maoddi del caseificio di Nuragus e Pierluigi Pinna, dell’omonima azienda di Thiesi, in rappresentanza degli industriali. Al tavolo anche una delegazione di pastori e alcune associazioni di allevatori. Ancora non è chiaro, però, se il vertice di oggi sarà definitivo e se i pastori riusciranno ad ottenere un aumento del prezzo del latte a un euro entro la fine della stagione.
Il neo eletto governatore sardo, Christian Solinas, ha difeso la protesta dei pastori condannando però gli avvenimenti degli ultimi giorni: “Questi sono fenomeni da criticare e da condannare senza se e senza ma. I pastori non credo siano questi, questi credo siano delinquenti”.
Dure anche le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Questi delinquenti non hanno niente a che fare con i pastori, con la loro fatica, la loro protesta e le loro ragioni. Questi sono solo dei criminali. E come tali saranno trattati”. Dello stesso avviso anche il capo di gabinetto del ministero delle Politiche agricole Luigi Fiorentino così come il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio.