MILANO – Avrebbero procurato escort e droga a diversi clienti. È questo il motivo per cui il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza ha arrestato oggi, 4 marzo, Stefania Nobile e Davide Lacerenza. La prima è la figlia della regina delle televendite Wanna Marchi, il secondo è l’ex compagno della stessa Nobile e titolare del locale vip di Milano La Gintoneria.
Dalle indagini, coordinate dalla Procura di Milano e partite dagli accertamenti su Segnalazioni per operazioni sospette, è emerso che i due avrebbero favorito un giro di prostituzione e droga all’interno del locale ora sottoposto a sequestro dalle Fiamme Gialle. Ma non avrebbero agito da soli. Il factotum Davide Ariganello, che si trova ai domiciliari, avrebbe collaborato con loro.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dalla gip Alessandra Di Fazio, su richiesta della pm Francesca Crupi titolare dell’inchiesta con la procuratrice aggiunta Bruna Albertini. Nobile, Lacerenza e Ariganello sono accusati di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ma anche di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La Guardia di Finanza, oltre ad aver apposto i sigilli al locale, ha disposto il sequestro di 900mila euro ritenuti il provento dell’autoriciclaggio.
Come è emerso dall’ordinanza, il costo delle serate a base di champagne, droga ed escort poco più che maggiorenni andava dai 3mila ai 10mila euro e uno dei clienti più assidui e facoltosi avrebbe versato oltre 641mila euro in tre anni e mezzo, dal 2020 al 2023. Proprio i versamenti delle somme su conti riconducibili a Lacerenza hanno destato sospetti e fatto partire gli accertamenti della Guardia di Finanza e della Procura milanese.
Da quanto si è saputo, i clienti per avere rapporti con prostitute e consumare cocaina usavano un privé vicino alla Gintoneria chiamato La Malmaison. In qualche caso, le escort e la droga arrivavano anche a domicilio con un servizio di delivery. Come risulta dagli atti, nella notte tra il 26 e il 27 aprile 2024 lo stesso Ariganello avrebbe effettuato quattro consegne su indicazione di Lacerenza per un costo totale di 70mila euro. Un episodio analogo è accaduto il 7 e l’8 maggio dello scorso anno.
Gli stessi clienti del giro, in quanto consumatori, non sono indagati. La contestazione di sfruttamento e reclutamento riguarda quelle ragazze scelte appositamente da Nobile e Lacerenza, mentre quella di favoreggiamento riguarda le escort “autonome” che frequentavano il locale.
Per la figlia di Wanna Marchi questo non è il primo guaio giudiziario. Nel 2013, a ottobre, Nobile aveva finito di scontare una pena per associazione a delinquere e truffa per il caso delle televendite che ha coinvolto anche la madre. Entrambe erano state arrestate nel 2001.