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HomeEsteri Prosegue lo sciopero generale in Francia dopo la riforma di Macron

Sciopero generale in Francia
seconda giornata di disagi
dopo la riforma di Macron

Bloccati i trasporti, riaprono le scuole

Sotto accusa le modifiche alle pensioni

di Andrea Murgia06 Dicembre 2019
06 Dicembre 2019

Un momento degli scontri. ANSA/YOAN VALAT

Seconda giornata di proteste in Francia dopo le manifestazioni di ieri contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. A Parigi ci sono stati violenti scontri, con circa cinquecento black bloc che hanno incendiato vari cassonetti mentre le vetrine di alcuni negozi sono state colpite da sassi.

Dopo la paralisi dei trasporti e la chiusura delle scuole, lo sciopero generale va avanti, anche se la situazione è migliorata negli istituti scolastici, dove oggi aderisce all’astensione dal lavoro soltanto il 10%.

Ancora fermo il 70% dei treni regionali, mentre circola appena il 10% di quelli ad alta velocità. Per quanto riguarda il trasporto aereo, Air France ha annunciato la cancellazione del 30% dei voli interni e del 10% del medio raggio. Restano a terra anche EasyJet, Transavia e Ryanair.

La ministra per la Solidarietà, Agnès Buzyn, e l’alto commissario per le Pensioni, Jean-Paul Delevoye, riceveranno i partner sociali lunedì. Proteste e manifestazioni proseguiranno anche oltre il fine settimana. Intervistati da BFM-TV, diversi responsabili sindacali hanno annunciato “nuovi momenti forti” e un corteo interprofessionale dei lavoratori martedì prossimo a Parigi, tra l’Esplanade des Invalides e Place Denfert-Rochereau.

La riforma di Macron prevede l’introduzione di un regime universale a punti e l’abolizione dei ‘regimi speciali’. Non ci sarà invece nessun particolare innalzamento dell’età pensionistica o taglio al bilancio previdenziale. Il simbolo dei cosiddetti regimi speciali che Macron vuole cancellare sono proprio i lavoratori di metro e ferrovie. Il presidente ha inoltre confermato che non ci saranno più pensioni sotto ai 1.000 euro per chi ha contribuito a tasso pieno durante tutta la sua carriera professionale.

Il premier Edouard Philippe promette un sistema “più equo e chiaro”, mentre gli oppositori temono una precarizzazione dei pensionati. La riforma pensionistica dovrebbe entrare in vigore in modo progressivo a partire dal 2025 e il governo ha espresso l’auspicio di un voto in parlamento entro la prossima estate.

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