Il ministro della difesa russo Sergej Kužugetovic Šojguha, ha annunciato la fine delle operazioni di evacuazione di Aleppo est. Dalla città siriana, ultimo baluardo delle opposizioni armate siriane, sarebbero state portate via oltre 9.500 persone, tra cui più di 4.500 miliziani e 337 feriti. Il comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha annunciato lo sfollamento dell’ultimo ospedale di Aleppo est, mettendo in salvo tutti i civili presenti nell’area che necessitavano di cure mediche. Il portavoce del Cicr in Siria, Ingy Sidqi, si augura che nel resto della città l’operazione possa terminare entro questa sera, una settimana esatta dopo il suo inizio. «Attendiamo per oggi la partenza degli ultimi convogli. L’operazione continuerà per tutta la giornata e se tutto va bene si concluderà entro questa sera», ha sottolineato.
Proprio in queste ore, l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), ha confermato l’uscita degli ultimi quattro pullman da Aleppo est. Secondo l’Ondus sono 18mila le persone evacuate nell’ultima settimana, mentre il Cicr parla di un totale di 25mila persone. Dopo il voto unanime del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il regime siriano ha accettato il dispiegamento di 20 osservatori nazionali ed internazionali per sorvegliare le operazioni di evacuazione, lo afferma un portavoce le Nazioni Unite. Con questa soluzione, l’auspicio è quello di “evitare una nuova Srebrenica,” la città bosniaca che nel 1995 vide il peggior massacro in Europa dalla seconda guerra mondiale. Lo ha affermato l’ambasciatore francese François Delattre, quando le Nazioni Unite e le ONG internazionali hanno riferito le atrocità commesse dal regime di Assad ad Aleppo.
