Non è vero che i giovani deludono sempre. «Ciò che ho affermato è invece che all’interno dei partiti debba riprendere quell’azione formativa che un tempo essi svolgevano sui giovani, perché non vada dispersa la loro spinta ideale, ma crescano in consapevolezza e capacità di decisione».
A parlare è Romano Prodi, che si dice «sconcertato» e smentisce l’articolo della giornalista Monica Guerzoni apparso oggi sul Corriere della Sera. Negli ultimi giorni si era nuovamente parlato della ricerca di un giovane Prodi per riunire il centrosinistra, ma «queste cose le devono fare i giovani» ha precisato l’ex premier. Insomma non serve nessun «messia».
La figura del “giovane Prodi” era stata evocata da Pierluigi Bersani, voce della minoranza Pd, come modello di quel “federatore” che tiene insieme energie diverse. Capita spesso che Prodi venga evocato quando si parla di unione del centrosinistra. Nessuno dimentica quando nel 1996 il professore governò con l’Ulivo mettendo insieme DS, Popolari e i Verdi. O quando dieci anni dopo intorno alla sua figura di premier si riunirono la sinistra riformista, quella radicale e il centro.
«Il Pd è figlio dell’Ulivo» aveva precisato qualche giorno fa anche Piero Fassino e «la necessità è di costruire un’alleanza solida riguardo tutte le anime del Pd»