Ci sono tutti tranne Ignazio Marino. Nel tribunale di piazzale Clodio si è aperto il procedimento, con rito abbreviato, dei primi cinque imputati per Mafia Capitale, tra i quali l’ex direttore generale dell’Ama Giovanni Fiscon, accusato di corruzione aggravata per avere favorito la cupola di Carminati. Il sindaco dimissionario della Capitale aveva annunciato al sua presenza (il Comune di Roma si è costituito parte civile) ma poi ha cambiato idea. Si presenterà davanti ai giudici il 26 ottobre, quando figurerà come controparte del suo ex assessore Daniele Ozzimo e del consigliere di maggioranza Massimo Caprari, entrambi alla sbarra per corruzione.
Quella di oggi è solo la prima tranche di un procedimento che conta 59 imputati. In dieci hanno scelto il rito abbreviato, attratti dallo sconto di pena di un terzo che scatta automaticamente in caso di condanna. Stamattina, davanti al giudice Anna Criscuolo, hanno sfilato, oltre a Fiscon, anche Emanuela Salvatori e Emilio Gammuto (accusati di corruzione aggravata per aver favorito le coop di Buzzi), Raffaele Bracci (indagato per usura) e Fabio Gaudenzi (ritenuto dagli inquirenti un elemento chiave dell’organizzazione gestita da Massimo Carminati).
Valerio Dardanelli