Nell’aula blindatissima è iniziata ieri a New York l’udienza preliminare del processo a Joaquin Guzman detto “El Chapo”. Sul signore della droga messicano, capo di Sinaloa, il più grande cartello al mondo, pendono 17 capi di accusa: oltre al traffico internazionale di droga, il narcotrafficante è imputato anche di omicidio, possesso di armi da fuoco e riciclaggio di denaro.
Nell’ambito dell’udienza, saranno dodici i giurati schermati dall’anonimato per ascoltare le deposizioni dei testimoni, posti tutti sotto tutela. Oltre alla condanna per l’introduzione di 200 tonnellate di cocaina nel territorio statunitense, la procura americana mira al suo tesoro di 14 miliardi di dollari: una rete globale di 3500 società, una flotta di 500 aerei e decine di sommergibili impiegati per il trasporto oltreconfine della droga.
Il narcotrafficante è estradato negli USA dal 2017, ed è recluso nel carcere di massima sicurezza Metropolitan Correctional Center di Manhattan.
Processo a El Chapo
aula blindata a NY
contro di lui 17 imputazioni
La Procura punta al suo tesoro
I giurati schermati dall’anonimato
06 Novembre 201862