HomeEsteri Primo ministro giapponese Abe al Congresso Usa: «Eterne condoglianze per le vittime della guerra»

Primo ministro giapponese Abe al Congresso Usa: «Eterne condoglianze per le vittime della guerra»

di Alessandro Testa30 Aprile 2015
30 Aprile 2015
Shinzo Abe al Congresso

Il premier giapponese Shinzo Abe parla al Congresso Usa

Stati Uniti e Giappone mai così vicini: con una mossa a sorpresa, infatti, questa notte il premier nipponico Shinzo Abe ha chiesto scusa per le vittime americane della seconda guerra mondiale:  «A nome del Giappone e del popolo giapponese – ha detto Abe di fronte al Congresso, primo leader nipponico a visitarlo – offro con profondo rispetto le mie eterne condoglianze per le anime di tutti i cittadini statunitensi scomparsi durante la Seconda guerra mondiale». Ad ascoltarlo, nella galleria degli ospiti, c’era anche Caroline Kennedy, figlia del presidente John, attuale ambasciatrice Usa a Tokyo.

Le “donne di conforto”. Il primo ministro giapponese non ha però affrontato espressamente la questione delle migliaia di donne trasformate in schiave sessuali per l’esercito occupante in tutti i paesi asiatici invasi negli anni ’30 e ’40. Una di loro, l’87enne sudcoreana Jong-Soo Lee, era presente in tribuna, ospite del deputato democratico della California Mike Honda, di origini giapponesi, che nei giorni scorsi aveva scritto ad Abe insieme ad altri 24 colleghi proprio per sollecitare scuse esplicite per le sofferenze loro inflitte.

La geopolitica asiatica. La visita di Shinzo Abe, che ha anche reso omaggio ai caduti statunitensi del secondo conflitto mondiale deponendo una corona d’alloro al memoriale di Washington, si inserisce nel quadro della complessa geopolitica del Pacifico, dove gli Stati Uniti stanno cercando di costruire un argine all’espansionismo cinese, coinvolgendo in primis Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Molti stati della regione temono infatti che le ambizioni di Pechino – che secondo molte stime fra circa dieci anni potrebbe diventare la prima potenza economica del pianeta – potrebbero non limitarsi alla sfera economica. Ne sarebbe una prova il vasto piano di riarmo varato dal governo cinese; in particolare in ambito navale, con il varo tre anni fa della prima portaerei Liaoning, che presto sarà affiancata da altre cinque unità. Per questo motivo lo scorso anno il Giappone ha riscritto l’articolo della sua Costituzione che gli imponeva un rigido pacifismo e sta alzando progressivamente il budget per le spese militari, salito nel 2015 di un altro 2%, fino a toccare i 36 miliardi di dollari. Cifre notevoli, ma letteralmente oscurate dai volumi del bilancio delle forze armate cinesi, pari quest’anno a 132 miliardi di dollari, con un incremento di un ulteriore 12% rispetto al 2014.

Alessandro Testa

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