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Prime grane per Trump
scende al 48% nei consensi
mai un dato così negativo

Un americano su due è contrario

pesa il suo approccio personale

di William Valentini27 Febbraio 2017
27 Febbraio 2017

epa05817522 US President Donald J. Trump reacts as he delivers brief remarks before a toast during the annual Governors Dinner in the East Room of the White House in Washington, DC, USA, 26 February 2017. Part of the National Governors Association's annual meeting in the nation's capital, the black tie dinner and ball is the first formal event the Trumps will host at the White House since moving in last month. EPA/CHIP SOMODEVILLA / POOL (AFP OUT)

“Devo proprio ringraziare il Presidente Trump. Vi ricordate quando l’anno scorso dicevano che l’Oscar era razzista? Noi qui a Hollywood non discriminiamo in base alla religione o alla nazione, solo in base all’età e al peso”. Jimmy Kimmel è il comico che la notte scorsa ha presentato la 89ma edizione Academy Award e l’autore di queste battute anti Trump. Tra gaffe, lusso e risate la serata ha confermato quello che il sondaggio Nbc-Wsj ha descritto nei giorni scorsi: il 48% degli americani crede che Trump sia inefficace come presidente. Certo, Hooliwood è considerata dallo stesso Trump come un’avanguardia democratica, ma questi dati sono in grande controtendenza rispetto alle rilevazioni avvenute appena un mese fa. Il 52% del corpo elettorale sostiene che le sfide del primo mese della sua presidenza siano ”problemi reali” specifici della sua amministrazione. Ovvero un elettore americano su due vede in Trump, e nel suo approccio aggressivo, la causa dei problemi in cui è inciampata l’amministrazione U.s.a. Una bocciatura momentanea ma estremamente grave: mai nessuna neo presidenza aveva fatto registrare un dato così negativo. Solo il 43% degli elettori, invece, attribuisce queste difficoltà ai normali problemi di un neo presidente.

Un nuovo sondaggio che, parzialmente, offusca il risultato emerso grazie alla rilevazione Reuters/Ipsos: uscite il 1 febbraio, ma condotte il 30 e 31 gennaio. L’indagine statistica definiva il 49% degli americani “adulti” “decisamente o complessivamente” soddisfatti delle politiche migratorie sulle frontiere, inaugurate da Trump, che con il “muslim ban”, si impegna ad impedire l’ingresso sul suolo americano di cittadini provenienti da Iraq, Iran, Siria, Libia, Sudan, Yemen e Somalia.

I contrari al “bando islamico” ad inizio mese si attestavano sul 41%, mentre il 10% non sapeva. Sembra quindi che il muro di consensi che ha caratterizzato i primi mesi di amministrazione del Tycoon siano lentamente calando, ma ha contribuire a questo crollo non concorra il problema delle leggi su base geografica, ma i molti abbandoni che la sua amministrazione sta subendo, il caso dell’uomo d’affari Philip Bilden nominato da Trump per la marina è solo l’ultimo in ordine cronologico.

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