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Primarie Pdl: è caos e tra i possibili candidati spunta Gianpiero Samorì

di alessio.perigli09 Novembre 2012
09 Novembre 2012

C’è confusione nel Pdl: le primarie invocate da Berlusconi e poi sconfessate dall’ex premier, probabilmente si faranno. Il 26 gennaio potrebbe essere la data papabile, ma tutto, a partire dalle regole, è da stabilire.
Incomprensioni tra Berlusconi e Alfano. L’annuncio del ritiro dalla politica del Cavaliere e l’apertura verso le primarie aveva creato nel partito un certo consenso. L’unico candidato sicuro fino a qualche giorno fa sembrava l’attuale segretario pidiellino Angelino Alfano. «Quello che serve è una grande rivoluzione all’interno del partito, cambiamo tutto e non solo il nome, per recuperare i nostri elettori. Ci vuole un grande shock, serve un Berlusconi del 94» con queste parole l’ex Presidente del Consiglio ha suscitato le ire del suo rampollo, che risponde seccato «oggi dobbiamo prendere una decisione, non siamo dei barzellettieri. Io non ci sto. Farle è una questione di serietà. Me ne assumo la responsabilità». Mai si sarebbe pensato ad una reazione del genere da parte del fedelissimo del Cavaliere, segno che il clima nel partito ha raggiunto quasi l’esasperazione, ma poi Berlusconi ha cercato una conciliazione scaricando sui media la responsabilità di tali dissapori «c’è totale condivisione delle posizioni tra me e Alfano. Ci vogliono l’uno in dissenso dall’altro, ma non è mai accaduto. Gli voglio bene come a un figlio e sono sicuro di essere ricambiatissimo».
Ed ecco che spunta Gianpiero Samorì. Avvocato e imprenditore 54 enne modenese è stato sponsorizzato da Berlusconi come un possibile candidato alla segreteria del partito, l’uomo che potrebbe rappresentare lo “shock” invocato dall’ ex premier. Si definisce un moderato «ma un moderato stanco, che sogna la rivoluzione». Chiamarlo rottamatore sarà forse esagerato, fatto sta che il suo desiderio di «dare un contributo» non è gradito ai big di via dell’Umiltà. Il suo atteggiamento nei confronti della classe dirigente pidiellina è critico e non lo manda a dire «mi temono – spiega l’avvocato modenese – perché osteggiano tutto ciò che è nuovo e che proviene dall’esterno. E quando una classe dirigente si chiude e ha paura suona la campana. È  il segno che ha fatto il suo tempo. Come nel 94, servono nuove persone, nuove idee, serve rinnovamento. Io sono pronto».
Sembra quasi che Berlusconi gradisca solo imprenditori alla guida del partito. Dopo aver incassato il rifiuto di Briatore e Montezemolo, ci prova con Sarmorì.

Alessio Perigli

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