“Girano ovunque, in rete e nelle chat, dati, spesso fantasiosi, diffusi dai comitati degli altri candidati”. Così Roberto Giachetti, candidato alla segreteria del Partito Democratico, interviene sui risultati non ufficiali che sono stati divulgati in questi giorni di votazioni nei circoli. Si tratta di “un gioco al massacro della credibilità del nostro Partito e della serietà del congresso al quale noi ci siamo unilateralmente rifiutati di partecipare”.
“Dai circoli risultati straordinari. Grazie a tutte e a tutti. Ora andiamo avanti per cambiare il Pd e salvare l’Italia”, esulta in un tweet il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria del Pd e favorito per il momento. Una delle stime più attendibili è arrivata dal deputato Marco Miccoli, rappresentante della mozione Zingaretti in commissione nazionale per il Congresso Pd, il quale ha dichiarato: “Nicola è primo con il 51,3%, seguito da Martina con il 32% e Giachetti con il 12,8%, il resto suddiviso tra gli altri candidati”.
Più indietro gli altri, che rimarranno fuori dalle primarie aperte, a cominciare da Francesco Boccia, che ha raggiunto il 2,8%, per finire con Dario Corallo e Maria Saladino, entrambi sotto l’1%.
È oramai evidente che Martina e Zingaretti siano i due veri contendenti della corsa alla segreteria che rischia di diventare una sfida tra chi è con l’ex premier Matteo Renzi e chi no. Ma lo stesso Martina ha dichiarato alla Repubblica che bisogna “uscire dall’ossessione ‘renziani contro anti-renziani’. Conta il tornare a fare un lavoro nella società”.
Fino al 23 gennaio si continuerà a votare nei circoli poi ci saranno le primarie aperte, che si terranno il prossimo 3 marzo. Il 17 marzo si terrà, poi, l’Assemblea nazionale dove verrà proclamato il nuovo segretario.