“Io sto con Obama”, “bisogna superare Obama”. Il dibattito tra i dieci candidati democratici alla Casa Bianca, organizzato da Abc a Houston e primo confronto live tra i favoriti Joe Biden, Bernie Sanders ed Elisabeth Warren, non solo ha confermato le differenze politiche tra gli sfidanti, ma ha lanciato un nuovo dilemma: rilanciare la presidenza Obama o criticarla e andare avanti?
Al centro di questo conflitto Joe Biden, ex vicepresidente di Obama e in testa ai sondaggi per le primarie presidenziali democratiche, che è stato accusato dai suoi competitors – in particolare dagli esponenti della sinistra interna Sanders, Warren e Julian Castro – di essere troppo centrista e di non voler rinnovare la politica del partito.
I temi che hanno creato il maggiore disaccordo fra i candidati sono stati la sanità, l’immigrazione e la guerra in Iraq. Biden annuncia di voler implementare l’Obama Care, ma senza aumentare la spesa sanitaria di cifre incredibili, lasciando l’impronta privatistica, perché altrimenti “si aumenterebbero le tasse della classe media”. La Warren e Sanders invece propongono il “Medicare for all”, una riforma del sistema sanitario nazionale sul modello canadese ed europeo, quindi pubblico e gratuito.
La sinistra interna ha attaccato Obama sulla politica migratoria, sostenendo che i rimpatri erano numerosissimi anche durante la sua presidenza. Biden ha invece difeso il suo presidente, “io sto con Barack”.
Il senatore del Vermont ha poi rinfacciato a Biden il suo voto favorevole alla guerra in Iraq, “hai creduto a Bush”, l’attacco di Sanders. Castro ha invece fatto una battuta allusiva all’età avanzata dell’ex vicepresidente. Non sono mancati gli attacchi a Trump, accusato di razzismo e di praticare odio dividendo l’America.