È in corso a Palazzo Grazioli il vertice tra i leader di centrodestra, per discutere della trattativa con il Movimento 5 Stelle e tentare di chiudere la complicata partita delle presidenze di Camera e Senato. Obiettivo comune tra Lega e M5S, è arrivare a sabato con i presidenti eletti, nonostante sembri ancora lontano un accordo tra gli stessi Salvini, Berlusconi e Meloni, su un unico nome da proporre.
Dalla Lega arrivano però segnali di apertura verso un possibile candidato di Forza Italia, per uno scranno al Senato. “L’importante è che una presidenza vada al centrodestra: se servirà un presidente non della Lega per risolvere il rebus politico, noi saremo disponibili”, ha fatto sapere il vicesegretario del Carroccio Giancarlo Giorgetti, confermando così l’annuncio di Matteo Salvini, che a Porta a Porta aveva ammesso come “per fare passi in avanti” si dovesse invece “compiere un passo indietro”.
Berlusconi spinge per l’elezione di Paolo Romani, ex ministro forzista dello sviluppo economico. Ipotesi bocciata dal leader pentastellato Luigi Di Maio, che ha posto un veto sui condannati. Dal Movimento hanno fatto sapere di non voler accettare alcuna candidatura per le presidenze dei due rami del Parlamento di persone sotto processo o destinatari di sentenze passate in giudicato. Romani è stato infatti condannato per peculato. In alternativa, i nomi forzisti potrebbero essere quelli di Anna Maria Bernini e di Maurizio Gasparri.
Restano duri i toni del centrodestra nei confronti dei 5 Stelle. “Di Maio può dire quello che vuole, ma la prima coalizione uscita dalle urne è quella del centrodestra e noi ragioniamo da persone concrete su quello che è il governo da dare agli italiani”, ha detto Matteo Salvini a Radio Padania questa mattina. Mentre resta valida per i pentastellati la candidatura di Roberto Fico alla Camera, a discapito di Riccardo Fraccaro ed Emilio Carelli.