“Sono certo che tra qualche ora si chiude un’intesa: tra persone di buonsenso troviamo un accordo”. Così il ministro degli Interno Matteo Salvini riguardo allo stop della prescrizione dopo la condanna in primo grado da inserire nel ddl anti-corruzione in discussione a Montecitorio: “Tutti vogliono i corrotti in galera e tempi certi dei processi”. L’accordo si troverà, ma nell’ambito di “una riforma complessiva del processo penale”, conclude il vicepremier leghista. “La battaglia contro la prescrizione fa parte del Dna del M5s. Il blocco della prescrizione è sacrosanto, è una questione di civiltà”, risponde il vicepremier Luigi Di Maio. “Il processo penale in Italia non va”, ha dichiarato il pg della Cassazione Riccardo Fuzio. “Il problema è di carattere generale e va affrontato in un’ottica di ripensamento del processo penale”, ritiene il primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone.
Secondo l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle alla sua legge contro la corruzione si introdurrebbe il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Ma, secondo il ministro e avvocato Bongiorno, “bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio significa mettere una bomba atomica nel processo penale e io questa cosa non posso accettarla e non posso non segnalarla”. “La proposta del Movimento 5 stelle è sacrosanta e va messa a punto tecnicamente. Ci riuniremo per discutere”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte.
“Serve una legge ad hoc, non si può ottenere una riforma con un emendamento di solo tre righe cui è stato cambiato solo il titolo”, è invece quanto ha detto il leghista Igor Iezzi. Tesi quest’ultima confermata da ministro degli Interni Matteo Salvini: “L’unica cosa che non voglio è che ci siano processi eterni. La prescrizione va cambiata ma io voglio una giustizia che abbia tempi certi”.