Ennesimo rinvio sulla prescrizione, e lo strappo nel governo ancora non si consuma. L’ex premier, Matteo Renzi, parla a Radio Anch’io e mantiene il punto sul lodo Conte: secondo il leader di Italia Viva “si vuole mettere la bandierina su una norma di giustizialismo grillino. Ma di cosa stiamo parlando? Di una norma che anche autorevoli giuristi hanno definito incostituzionale”.
Le minacce di Renzi e dei suoi, di sfiduciare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, portano Conte e lo stesso guardasigilli a non forzare la mano; si va verso un disegno di legge del governo, che sceglie di non inserire il “Lodo Conte bis” (lo stop alla prescrizione che scatterebbe dopo la condanna al secondo grado di giudizio) nel decreto Milleproroghe.
Ma il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, viene descritto molto seccato dalle minacce dell’ex premier. Abbastanza irritati anche i dem, che pensavano di concludere subito la questione.
La deputata di IV Lucia Annibali, intervistata da La Repubblica parla del Lodo che porta il suo nome, e che vorrebbe rinviare la riforma Bonafede all’anno prossimo: “Il mio – spiega la Annibali – è un emendamento di assoluto buon senso e logica: rinviamo tutto di un anno, e se siamo capaci lavoriamo per migliorare la riforma Bonafede. Quanto al lodo Conte Bis, ovvero il punto di caduta delle posizioni di M5S e Pd, rispondo con le parole del presidente dell’Unione delle Camere penali Caiazza: è un delirio”.