Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha inaugurato ieri la Prenestina Bis, una bretella lunga circa 1.400 metri costata 14 milioni di euro; 10mila euro per ogni metro di strada. L’arteria, che corre parallela alla Prenestina, aiuterà a decongestionare il traffico dei quartieri tra la zona omonima e la Casilina. I lavori avviati nel 2009, a fine 2014 erano appena a metà. L’impulso decisivo per il completamento dell’opera è arrivato solo negli ultimi mesi.
Al taglio del nastro erano presenti anche l’assessore capitolino ai Lavori pubblici, Maurizio Pucci, e il presidente del V Municipio, Gianmarco Palmieri, ma a movimentare la cerimonia ci ha pensato un gruppo di cittadini (Comitato Tor Sapienza) che ha contestato il primo cittadino con il sostegno di Fratelli d’Italia. Sugli striscioni si puntava il dito contro i campi rom, i roghi tossici e il degrado generale del quartiere, ancora abbandonato a se stesso a un anno dalla rivolta scoppiata in via Morandi.
Caustica la replica di Marino: “Ringrazio i cittadini venuti a protestare con il simbolo di Fratelli d’Italia per essere qui a ricordarci che quando governavano loro i soldi delle opere finivano in tangenti. Dobbiamo sempre ricordarci che il sindaco del partito della Meloni, Gianni Alemanno, è indagato per associazione mafiosa. Grazie per esserci venuti a ricordare che rappresentate la mafia.” Il chirurgo ha poi proseguito il discorso rivolgendosi ai suoi sostenitori: “Oggi è un giorno di festa, un giorno in cui molte persone di questa area della città, di Tor Sapienza, Tor Tre Teste, Alessandrino, potranno muoversi più facilmente, guadagnando 20-30 minuti di percorso ogni giorno e potranno dedicare questo tempo ai propri affetti, alla propria famiglia o a tutto quello che rende migliore la nostra qualità di vita.”
Infine attacchi a Marino anche dal Campidoglio, dove il capogruppo Fdi Fabrizio Ghera rivendica la paternità dell’opera: “In perfetto stile Marino, in pompa magna e con codazzo al seguito, oggi è avvenuta l’inaugurazione della Prenestina bis, un’opera fortemente voluta dal sottoscritto perché ritenuta un’infrastruttura strategica per la mobilità del quadrante orientale della città”.
Raffaele Sardella
