“The US will be taking names”, gli Usa si segneranno i nomi. Un monito che lascia poco spazio all’immaginazione quello lanciato via Twitter dall’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, in vista del voto di giovedì all’Assemblea generale dell’Onu riunita in sessione straordinaria.
La sessione speciale è stata chiesta dai Paesi arabi e arriva dopo che Washington ha posto il veto a una risoluzione (presentata dall’Egitto) in cui si chiedeva ai paesi membri di non trasferire le loro ambasciate a Gerusalemme. Gli altri 14 voti avevano accolto la risoluzione e i palestinesi avevano anticipato l’intenzione di portare un testo simile all’Assemblea generale, dove nessun Paese ha potere di veto, ma le cui risoluzioni non hanno carattere vincolante.
La Haley non è nuova a simili minacce. Aveva usato la stessa identica espressione lo scorso gennaio, poco dopo l’insediamento della nuova amministrazione Trump, avvertendo i Paesi Onu a non mettersi di traverso rispetto alle posizioni Usa.