Il giallo sull’ex premier libanese Saad Hariri, che in questo momento sarebbe ostaggio dell’Arabia Saudita, rischia di infuocare lo scenario, già teso, in Medio Oriente. Beirut ha chiesto il suo rientro, ma l’Arabia Saudita ha risposto chiedendo ai suoi cittadini di lasciare il Libano. Il timore di molti analisti è che il prossimo passo sia la scoppio della guerra fra i due Paesi.
La dignità libanese. “È necessario che Hariri rientri per restaurare la dignità ed il rispetto del Paese”. A chiederlo all’Arabia Saudita è il partito politico dell’ex premier, che invoca il suo rientro. Il primo ministro dimissionario si trovava da venerdì 3 novembre a Riad, capitale saudita. Proprio da lì aveva annunciato le sue dimissioni il giorno successivo. Secondo Beirut sarebbe tenuto “ostaggio” delle autorità saudite. Ma i media sauditi hanno diffuso in settimana foto e video in cui Hariri è a colloquio con i vertici del paese: il re Salman, l’emiro degli Emirati arabi uniti ad Abu Dhabi e l’ambasciatore francese nel regno. Il presidente libanese, Michel Aoun, ha annunciato giovedì che non accetterà le dimissioni di Hariri finché non lo incontrerà di persona.
La reazione. L’Arabia Saudita ha chiesto ai suoi cittadini residenti in Libano di lasciare il Paese, scoraggiando anche i sauditi intenzionati a mettersi in viaggio verso quella meta. La notizia è stata diffusa ieri dall’emittente televisiva Al Arabiya. L’avvertimento segue quello identico emesso dal Bahrein il 5 novembre scorso, all’indomani delle dimissioni annunciate dal primo ministro Hariri.
Prove di pace. È intervenuto anche Emmanul Macron con una visita a sorpresa a Riad. “Mi sembra fondamentale lavorare con l’Arabia Saudita alla stabilità regionale” ha dichiarato il presidente francese. Ieri ha avuto un colloquio con il principe Mohamed Bin Salman. “Ricorderò anche tutta l’importanza rivestita dal Libano”.
Macron resterà in visita a Riad due giorni per parlare di “questioni regionali”. Nodo dell’incontro sono i rapporti fra Yemen e Iran, dopo il missile lanciato dai ribelli sciiti e che ha raggiunto la scorsa settimana la capitale dell’Arabia Saudita.