“In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono”. Sono le parole di Cesare Prandelli, nella sua lettera di addio ai viola, che abbandona dopo neanche cinque mesi dal suo ritorno. “È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione”. Prandelli era stato allenatore dei toscani dal 2005 al 2010 prima di passare alla Nazionale.
È da tempo che l’ex commissario tecnico si porta dentro “un’ombra”. Lo hanno segnato anche gli eventi personali. Nel maggio 2004 viene ingaggiato dalla Roma per sostituire Fabio Capello, che era passato alla Juventus. Ma dura pochi giorni: Prandelli lascia la Capitale per stare vicino alla moglie Manuela Caffi, che morirà nel 2007 dopo una lunga malattia.
Dopo dieci anni Prandelli si ritrova di nuovo tra le mani la sua squadra del cuore. Ma il suo amore per la Fiorentina e per Firenze non basta a dargli la carica giusta per far ripartire la squadra. “È stato probabilmente il ricordo dei bei momenti di sport che ho vissuto a rendermi cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava”. Già lo scorso 13 marzo, nonostante la vittoria contro il Benevento, Prandelli a fine gara aveva sottolineato di sentirsi “vuoto dentro”. Una sensazione che si è trascinato fino a domenica scorsa nella partita contro il Milan. Alcune voci lo davano già vicino alle dimissioni.
Prandelli sa che questa decisione potrebbe segnare la fine della sua carriera da allenatore, ma non ha rimpianti per la scelta. “Credo che sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono”. Adesso la Fiorentina passerà a Beppe Iachini, che già in mattinata ha diretto il suo primo allenamento.