BIELLA – L’esito dello stub – il tampone adesivo che raccoglie le tracce di esplosivo – sulle mani e sugli indumenti di Emanuele Pozzolo ha dato esito positivo. Dai Ris di Parma arriva il primo risultato scientifico sull’inchiesta che vede come protagonista il deputato di Fratelli d’Italia, accusato di aver ferito la notte di Capodanno, durante una festa nella sede della Proloco di Rosazza, nel Biellese, Luca Campana. L’uomo colpito è il genero di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, presente alla festa con alcuni parenti.
Secondo l’indagine, i residui di polvere da sparo sarebbero stati ritrovati anche sugli abiti che il parlamentare indossava quella notte. Pozzolo è indagato per lesioni colpose aggravate, accensioni pericolose e omessa custodia di armi. La mini revolver North American Arms Provo Ut, calibro 22 da cui è partito il colpo, infatti, era legalmente detenuta dall’uomo. A 23 giorni dall’accaduto, la vicenda è ancora circondata da molti dubbi. Il deputato di FdI ha sempre negato di aver sparato e, con gli inquirenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tuttavia, almeno tre testimoni lo hanno smentito. E adesso anche le tracce di polvere da sparo complicano la sua posizione.
Il fatto risale alla notte del 31 dicembre. I festeggiamenti per il Capodanno vengono interrotti da un colpo di arma da fuoco. Il 2024 è appena iniziato e il nome di Pozzolo finisce sulle pagine di tutti i giornali. Da sempre primo sospettato, Pozzolo dichiara che la pistola è passata tra le mani dei presenti e che, accidentalmente, è partito lo sparo. La scorsa settimana la procura di Biella gli ha revocato il porto d’armi, ma lunedì 22 gennaio secondo il quotidiano La Repubblica, la prefettura di Biella avrebbe assegnato al deputato la “vigilanza generica radiocollegata”. Una misura che precede la scorta. Pozzolo sarebbe considerato un soggetto a rischio a causa dei rapporti di politica estera che avrebbe intrattenuto con “gruppi dissidenti iraniani”, motivo per il quale aveva richiesto il porto d’armi.