I tredici “epurati” di M5S, quei candidati allontanati già in campagna elettorale a causa dei falsi bonifici di restituzione contributi o perchè indagati o addirittura appartenenti alla massoneria, o sono stati eletti in Parlamento o hanno buone probabilità di riuscirci (lo scrutinio è ancora in corso) e non hanno alcuna intenzione di rinunciare ai privilegi che la carica offre.
Qualcuno è già pronto a confluire nel gruppo Misto. Catello Vitiello, il primo degli espulsi dal Movimento è stato anche il primo ad essere confermato in Parlamento, avendo ottenuto oltre il 46% dei voti nel collegio uninominale di Castellammare di Stabia.
Andrea Cecconi, l’ex presidente pentastellato alla Camera, uno dei primi a finire nella bufera “rimborsopoli”, ha vinto la sfida contro il ministro dell’Interno Marco Minniti a Pesaro. Giulia Sarti, che si è autosospesa dal M5s in attesa della decisione dello stesso Movimento, nell’uninominale per la Camera a Rimini si piazza seconda con 31,84%, con la possibilità di essere ripescata.
Questione ancora aperta per le elezioni di Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Silvia bendetti, Emanuele Cozzolino ed Elisa Bulgarelli, tutti in terza posizione. Certa invece la vittoria dei pentastellati in Basilicata, dove il successo del Movimento 5 stelle è netto, attestandosi al 44,2% alla Camera, dove è stato eletto anche il presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata, espulso una decina di giorni fa perché indagato per riciclaggio, che sembra essere l’unico a festeggiare la sua vittoria via social.