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e dirigenti Mit Cinelli e Coletta

Ponte Morandi, indagati
l'ad di Autostrade
e dirigenti del Mit

Diverse le ipotesi di reato contestate

Toti: "Consegnate 100 case pubbliche"

di Rossella Melchionna07 Settembre 2018
07 Settembre 2018

A large section of the Morandi viaduct upon which the A10 motorway runs collapsed in Genoa, Italy, 14 August 2018. Both sides of the highway fell. Around 10 vehicles are involved in the collapse, rescue sources said Tuesday. The viaduct gave way amid torrential rain. The viaduct runs over shopping centres, factories, some homes, the Genoa-Milan railway line and the Polcevera river.ANSA/LUCA ZENNARO

Omicidio colposo stradale plurimo e disastro colposo aggravato dalla violazione della normativa antinfortunistica. Questi i reati che hanno portato la procura di Genova a iscrivere venti persone nel registro degli indagati dopo il crollo del ponte Morandi. Tra di loro Vincenzo Cinelli, capo della direzione generale del ministero delle Infrastrutture , il suo precedessore, Mauro Coletta, e Bruno Santoro, dirigente della direzione generale. Antonio Brencich, ex membro della Commissione ispettiva del Mit sul crollo del viadotto e che già due anni fa aveva affermato la necessità di sostituire l’infrastruttura, è sotto indagine. Così come Mario Servetto e Roberto Ferrazza, componenti del comitato tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche che, lo scorso febbraio, ha espresso un parere positivo sul progetto di retrofitting presentato da Autostrade.

La stessa società, inoltre, è indagata per responsabilità dell’ente per i reati degli amministratori. L’avviso di garanzia è arrivato, oltre all’amministratore delegato, Giovanni Castellucci, anche a Paolo Berti e Paolo Strazzullo – rispettivamente direttore operativo centrale e responsabile del progetto retrofitting. Nella lista Michele Donferri Mitelli, Mario Bergamo, Stefano Marigliani, Riccardo Rigacci, Fulvio Di Taddeo e Massimo Meliani.

“Ci sentiamo responsabili della gestione di un’infrastruttura che è crollata, generando un disastro e un dolore enormi – ha dichiarato Castellucci, in un’intervista a La Stampa e Il secolo XIX – Ma la colpa è un’altra cosa. E vogliamo ricostruire in tempi stretti, insieme a Fincantieri”.

A proposito di ricostruzione, oggi l’architetto Renzo Piano presenterà con Giovanni Toti – presidente della Regione Liguria – e Marco Bucci, primo cittadino di Genova, il suo disegno del ponte che dovrebbe sostituire quel che resta del viadotto Polcevera. “Le idee di Piano ci onorano e cercheremo di condividerle e adottarle per quanto fattibile”, ha commentato l’ad di Autostrade per l’Italia.

Una delle cause ipotizzate sul crollo dell’infrastruttura è stata il cedimento dei tiranti di un pilone per i quali, per sistemarli, Autostrade aveva progettato una loro ristrutturazione già nel 2015. “Non ho competenze tecniche e una conoscenza del progetto adeguate, ma normalmente progetti complessi richiedono tempi lunghi – ha sottolineato Castellucci – Nei manuali di manutenzione c’è scritto che gli interventi vanno eseguiti in anticipo. Se ci fosse stata una percezione di pericolo imminente, chi aveva la possibilità d’intervenire lo avrebbe fatto, avendone ogni facoltà e l’obbligo. Il consiglio di amministrazione non ha queste competenze”.

Intanto sono state assegnate 100 case pubbliche alle famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a seguito della tragedia. “Sono, invece, 133 le domande di contributo per l’autocollocazione, di cui le prime 31 già pagate dal Comune – ha evidenziato Toti – La promessa era che tutti avessero un tetto sopra la testa entro novembre. La manterremo e contiamo di riuscirci in tempi molto più brevi perché far ripartire Genova per noi significa prima di tutto garantire un futuro per i genovesi”.

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