Saranno Salini Impregilo, Fincantieri e Italferr le tre società che realizzeranno il nuovo Ponte Morandi dopo il crollo del 14 agosto scorso. Scartata l’ipotesi di affidare i lavori al gruppo trentino Cimolai, che aveva presentato un’offerta da 175 milioni, 14 dei quali per la demolizione. Il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha voluto ringraziare tutte le aziende che hanno partecipato al bando, per aver dimostrato “la qualità dell’offerta italiana e straniera, con progetti di altissimo livello”. Soddisfatto l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono: “Lo dovevamo a Genova e alla Liguria – ha dichiarato – e sono convinto che la nuova infrastruttura sarà il miglior esempio di un’Italia che può fare sistema e compiere grandi opere”.
“Autostrade non poserà neanche una pietra” ha scritto su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio, in un post in cui ha anche augurato al commissario Bucci e a Salini-Fincantieri buon lavoro “per un anno impegnativo, ma col sostegno del governo”.
La cordata eseguirà un progetto di Renzo Piano e l’opera, la cui realizzazione è prevista entro dicembre 2019, avrà un costo complessivo di circa 230 milioni di euro. L’architetto genovese si è detto “onorato di poter contribuire alla città di Genova”. “È stata scelta una grande squadra di ingegneri e costruttori – ha aggiunto – capaci di affrontare questo lavoro con rapidità, competenza e professionalità”.
“Il cantiere è già partito”, così il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, intervistato questa mattina ai microfoni di Radio Capital. “Alla fine dell’anno prossimo lo vedremo in piedi e a inizio 2020 lo inaugureremo”, ha concluso. Per allontanare i ricordi della tragedia, il sindaco Bucci ha anche dichiarato che il nuovo viadotto non si chiamerà più “Ponte Morandi”.