Si attendeva da giorni e ieri pomeriggio Renata Polverini ha firmato le dimissioni e tagliato, quelli che lei considera, “rami secchi”. «Rimangono con me solo quelli di cui mi fido», ha dichiarato l’ex governatrice prima di lasciarsi alle spalle cinque assessori e rimescolare le deleghe. Tre giorni e mezzo dopo le dimissioni, arriva l’annunciata firma.
Tagliati cinque assessori. Per il suo periodo di ordinaria amministrazione, la Polverini ha deciso di alleggerire la squadra e di mettere all’angolo quella parte di Pdl che, secondo il suo parere, non l’ha appoggiata nelle ultime due settimane. A essere “elimininati” Stefano Zappalà (Turismo), Marco Mattei (Ambiente), Gabriella Sentinelli (Istruzione), Francesco Lollobrigida (Trasporti) Angela Birindelli (Agricoltura).
Resta in carica Antonio Tajani, europarlamentare, vicepresidente della Commissione europea, rivale di Franco Fiorito. Non viene sacrificato Fabio Armeni, assessore al personale.
L’assessore all’agricoltura Birindelli ha rimesso la delega autonomamente per l’inchiesta che la vede coinvolta per corruzione e tentata estorsione insieme con due giornalisti del quotidiano locale L’Opinione di Viterbo. Le ultime novità coinvolgono nell’inchiesta il sindaco del capoluogo della Tuscia Giulio Marini e Erder Mazzocchi, commissario straordinario dell’Arsial, l’agenzia Regionale l’Agricoltura. Secondo i pm i tre avrebbero favorito alcune aziende viterbesi per partecipare alla manifestazione Vinitaly. «Notizie false», dichiarala Birindelli e minaccia querele. Intanto, ai dieci assessori, che l’ex governatrice considera fedelissimi, sono state rinforzate le deleghe. Alla governatrice resta la sanità.
La data delle elezioni. Firmate le dimissioni, ora tutta l’attenzione è concentrata sulle date delle elezioni con il Quirinale che vorrebbe venissero convocate entro la fine dell’anno.
Federica Macagnone
